Il bivio della vita: cosa scegliere per diventare grandi

Sono solo al terzo anno di superiori, ma già alcuni professori accennano al nostro futuro, un po’ per aiutarci un po’ per spronarci a fare del nostro meglio. Solo a pensarci mi torna in mente il rituale della terza media, gli open day, i test per capire le nostre doti migliori e tanta confusione nella testa per quanto riguarda l’attesissima scelta, già perché a quell’età capire cosa si vuole, quando ancora non è chiaro chi si è, può sembrare un rompicapo molto complicato.

Tra poco questo rompicapo si ripresenterà, che facoltà scegliere? O andare o non andare all’università? O magari perché non prendersi una pausa dallo studio per capire cosa davvero vogliamo fare da grandi?

Questa volta purtroppo è vero, stiamo crescendo, e pianificare il nostro futuro e capirlo è molto impegnativo. C’è chi ha già ben chiaro e ha già fatto una scelta, chi tiene aperte tutte le possibilità e chi invece viaggia nell’oblio della confusione.

Quindi cosa fare? Informarsi di sicuro, ci sono numerose facoltà, indirizzi sconosciuti, che si possono mettere al vaglio ed analizzare se fanno al caso nostro oppure no.

Le numerose guide, come i professori, ci dicono di partire da noi stessi, di capire le nostre ambizioni e i nostri sogni, quello che realmente ci attrae, che ci piace e che ci interessa veramente, che può essere leggere, scrivere, la tecnologia, il marketing, la comunicazione, o il sociale e tanto altro ancora.

I test attitudinali, si servono, però penso fino ad un certo punto, lo avevo sperimentato già alle medie dove mi indicavano un campo umanistico, ma alla fine mi sono indirizzata verso lingue, una passione nata dalla mia voglia di viaggiare.

Quindi essenzialmente la scelta deve partire da noi stessi, in altre parole, come mi ha insegnato Socrate, “conosci te stesso”. Non bisogna farsi influenzare dai luoghi o dagli amici che ci andranno, certo chi ha già un sogno chiaro e limpido e sa che vorrà fare il medico o l’avvocato ha già fatto la sua scelta senza troppe difficoltà, ma chi ha tanti sogni, o non sa proprio come fare, forse l’unica scelta e prima cosa da fare è capire bene chi si vuole essere, quali sogni hanno la priorità e quali ti danno maggiore soddisfazione personale. Bisogna tenere presente che l’università è una scelta importante che ti permetterà di avvicinarti sempre più ad una realizzazione personale, ma alle volte non è la scelta assoluta da prendere, ci sono inoltre professioni che non prevedono una laurea, questo è vero, e se è il tuo sogno già perché non seguirlo.

Certo l’università ti porterebbe una completezza maggiore, una preparazione più attenta al mondo del lavoro, ecco perché i test attitudinali sono un valido aiuto e hanno delle fondamenta scientifiche solide, quindi perché non farli forse aiutano a schiarirsi le idee, e farci capire dove meglio riusciremmo, senza contare che la scelta finale non sempre si rivelerà quella giusta e se lungo il percorso ci accorgiamo di aver commesso un errore si può sempre rimediare cambiando indirizzo, questo forse rassicura un po’ gli indecisi e li aiuta ad affrontare il tutto con meno angoscia.

Chiedersi chi sei e in cosa sei bravo resta forse il punto focale per una scelta più corretta, anche se è vero che se sei bravo in matematica, ma non sei interessato a diventare un ingegnere o un fisico, la scelta di una facoltà del genere non fa certo per te, quindi forse vedere quali sono le materie che più ci hanno interessato alle superiori ci può aiutare. Magari le lingue ti appassionano, come nel mio caso, pur avendo buoni voti in altre materie, questo può essere un campanello che ti aiuta a capire che fare magari una facoltà con le lingue o sulle lingue potrebbe essere un ottima scelta, come mediazione culturale o traduzioni, o chissà se sei pure bravo in matematica una materia scientifica ma in lingua potrebbe essere la tua scelta, un vantaggio doppio e una grand’idea a mio avviso, perché si conoscerebbe una lingua con certificazione ed in più si avrebbe una conoscenza tecnica.

L’aiutarsi a capire anche le materie che piacciono, ma che sono un po’ difficili e che ci rallentano un po’ nel rendimento e nello studio, può essere un ottimo aiuto per la scelta dell’università valutandone i programmi che sono offerti nell’indirizzo che ci sta ispirando.

Questi consigli posso essere utili e affiancati ai test attitudinali possono farsi tirare le somme e prendere la decisione tanto temuta.

Poi ovvio farsi aiutare anche da chi già frequenta questi ambienti, può darti un’idea del mondo ancora misterioso che ti aspetta, ci sono diversi gruppi sui social delle facoltà universitarie che ti permettono di affacciarti e di interagire con chi ha frequentato o sta vivendo attualmente quest’avventura.

Fare una lista di tutte le facoltà può essere un altro buon aiuto per capire le materie e i programmi offerti, esistono molti gruppi su internet che fornisco liste e spiegazioni di ogni facoltà molto semplici e chiare.

E se poi dopo tutti questi tentativi ci lasciano si è ancora perplessi, l’unica cosa da fare è cercare dentro di te, scavalcare la paura di una scelta che forse condizionerà per sempre la tua vita, pensare al proprio futuro in un ‘età così giovane e con poche esperienze. La paura del cambiamento, dell’ignoto, spesso spaventano più della scelta stessa, ma questo è un gradino di una scala ancora infinita di scelte che ci renderanno le persone che dentro di noi siamo realmente.

In bocca al lupo a tutti e che le vostre scelte vi rendano soprattutto felici.

Sara Ferrari 3AL