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Una riflessione sugli articoli 16 e 17 della Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia

La fine dell’età moderna e l’evoluzione dell’illuminismo, prima in Europa, poi in America, portò con sé una nuova visione volta a rinnovare la sensibilità intellettuale e morale dell’epoca, a rinnovare ogni istituzione affidandosi alla critica e alla razionalità. 

La nascita di nuove forme di governi e statuti comportò anche innumerevoli conseguenze e crisi su tutti i fronti; oltre alle svariate crisi economiche, il vecchio continente si trovò di fronte anche due eventi che hanno cambiato per sempre la storia dell’uomo: le guerre mondiali.

La seconda in particolare colpì profondamente l’anima di ogni uomo o donna, abbattendo sul piano sociale, e non solo, ogni paese coinvolto.

Le emozioni provate negli anni tra il 1939 al 1945 portarono un radicale cambiamento in ogni parte del mondo. Così ad esempio l’Italia nel primo gennaio del 1948 emanò la propria Costituzione basata su valori fondamentali, diritti e doveri, e con una chiara e precisa separazione dei poteri; successivamente la Germania emanò la propria Costituzione fondata anch’essa sui diritti fondamentali del cittadino e anche la Francia non si fece attendere e nel 1958 proclamò l’entrata in vigore della sua Costituzione stabilita sul famoso motto creato dai principali esponenti di quella famosissima rivoluzione del 1789-99: “libertè, fraternité, legalitè”.

Le Nazioni Unite, inoltre, si unirono anche per la pubblicazione dei Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948.

Si incominciavano a vedere i primi passi di un nuovo mondo basato sui diritti e doveri, sull’uguaglianza senza distinzione, di genere, colore, religione ecc.

Nel passare degli anni si cominciò a notare una certa trasparenza nella dichiarazione fatta dalle nazioni unite nel 1948 riguardo specifiche fasce d’età, così nel 1989 si procedette alla pubblicazione della CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA. Analizzando in particolar modo l’articolo 16 che tutela il fanciullo da ogni interferenza arbitraria e illegale nella sua vita privata, nella sua famiglia e nel suo domicilio; il che lo reputo giusto, ma mi soffermerei più sulla frase coordinata che specifica la tutela degli atti illegali al suo onore e reputazione, perché nell’età dai 0 ai 18 anni l’individuo non ha pieno controllo su ciò che lo circonda, essendo ancora in una fase di socializzazione e scoperta di nuovi ambienti. Il proprio onore, la tutela della propria dignità è alla base di ogni valore nazionale, ed è giusto sottolineare come ogni atto alla persona in particolar modo ad un individuo fragile come l’adolescente possa influire negativamente sulla crescita di quest’ ultimo.

Poniamo il caso di Caterina (esempio inventato), una ragazza molto bella di viso ma con alcuni tratti del suo fisico che non le sono mai piaciuti; grazie all’arrivo di Alessio, il suo nuovo fidanzato, acquista fiducia e amore per sé stessa, grazie ai profondi discorsi e alle attenzioni che lui le dà. 

Un giorno lei si sente pronta a mandare delle foto in intimo al suo fidanzato tramite web, il quale dopo una forte litigata decide di pubblicarle su “Appearance deceives” (un social-network inventato), scrivendo un commento di sfogo sotto.

Laura, l’amica del cuore di Caterina, in classe gli fa vedere il nuovo post di Alessio.

Da quel giorno Caterina non ci sarà più e perderà completamente quell’amore verso il suo corpo che aveva acquisito con tanto sforzo, facendo prevalere le sue emozioni, come spesso accade ad un adolescente.

Ho voluto creare un breve racconto, anziché cercare un fatto realmente accaduto, per sottolineare l’importanza dei valori di ogni Costituzione o di ogni Dichiarazione che riguarda i diritti inviolabili dell’uomo, in questo caso del fanciullo, e dell’importanza dell’educazione di tali valori e norme, che menomale vivendo in un mondo “civilizzato” tutela e combatte contro atti d’illegalità.

Tale storia tocca anche le norme espresse dall’articolo 17 e l’importanza dei mass-media nella società di oggi. 

Il quale incoraggia la divulgazione di materiali culturali, linguistici, sociali al fine di una maggiore ed un’istruzione continua e consapevole del fanciullo.

Ma ciò non significa che il web debba diventare fulcro della cultura umana, perché viene utilizzato da molti anche come mezzo di interazione o di intrattenimento se non anche di svago o satira ecc.

Ogni mass-media però non deve nuocere al benessere dell’individuo, il quale deve essere sempre e tutelato da una persona competente nel settore; la sua privacy, la sua dignità, il suo onore sono intoccabili. 

Ogni pubblicazione di materiale multimediale deve essere consentita solo da chi ha la potestà sul fanciullo.

Vorrei proseguire con un’attenta osservazione su quanto ho detto pocanzi, ovvero che dovrebbe esserci un controllo quotidiano da parte delle famiglie sull’uso dei mass-media da parte dei minorenni.

Il che è giusto, ma nella maggior parte di casi tale azione non avviene mai o con poca frequenza, quindi sarebbe giusto selezionare esperti del mestiere al fine di controllare i mass-media dei fanciulli, inviando segnalazioni nel caso in cui un soggetto visiti siti o account non sicuri.

Alessandro Pase 3BX