Piera Maggio, una mamma che non si arrende

Piera Maggio è una donna siciliana ed ha un unico desiderio: vivere la sua vita, in serenità,  con la propria famiglia, suo marito e i suoi due figli.

Piera nasce a Mazara del Vallo, Trapani , classe ’71, la conosciamo come una donna dai folti capelli castano scuro, occhi marroni e intensi, che dicono tutto della sofferenza a cui è stata sottoposta, 17 anni fa, quando le hanno strappato il cuore.

Erano le 12.00, circa, dell’1 settembre del 2004 e la figlia di Piera Maggio, Denise che giocava sotto casa della nonna, sparisce senza lasciare traccia. Piera Maggio è sposata con Toni Pipitone, hanno un figlio di nome Kevin, anche Denise porta lo stesso cognome del fratello, ma non hanno lo stesso padre. Denise è frutto dell’amore tra Piera e Pietro Pulizzi, legato, sulla carta ad un’altra donna.

Da quel terribile 1 settembre comincia il lungo incubo di Piera, fatto di dolore, di rabbia, tristezza, ma soprattutto di speranza nel ritrovare sua figlia, percorso che ancora oggi, non è giunto al termine. In questi anni, ci sono state decine di avvistamenti di ragazzine simili nei tratti alla piccola Denise, l’ultima risalente a qualche settimana fa, che ha portato in primo piano una giovane russa, con una storia molto simile a quella della piccola siciliana, ma che risultò negativa al test del DNA. Un fatto strumentalizzato dalla televisione russa per ottenere maggiore visibilità, che ha spezzato ancora una volta il cuore di una madre che vuole solo riabbracciare sua figlia. 

Secondo varie voci ed effettuando una ricostruzione dei fatti, Denise sarebbe stata presa e portata chissà dove dalla sorellastra Jessica Pulizzi (figlia di Pietro Pulizzi), allora minorenne, con la complicità della madre Anna Corona e di terzi. Il movente sarebbe il desiderio di vendetta nei confronti di Piera Maggio, “colpevole” di aver tolto un uomo alla moglie, oltre all’estenuante gelosia nei confronti della sorellastra minore. 

Jessica Pulizzi fu portata a processo con l’accusa di sequestro di minorenne, un percorso che durò dal 16 marzo 2010 fino al 2013. La procura di Marsala chiese la condanna a 15 anni di reclusione per sequestro di minore, ritenendola, senza alcun dubbio, colpevole. Trovarono anche una serie di indizi precisi, inequivocabili e rilevanti. Secondo le indagini la mattina del 1  settembre 2004, la ragazza aveva catturato l’attenzione di Denise e l’aveva portata a casa del padre per avere la conferma che fosse sua figlia, ma non trovandolo nei dintorni diede la bambina a persone, rimaste tuttora ignote, che la portarono lontano da Mazara del Vallo. La donna fu assolta alla fine del processo di primo grado dal Tribunale di Marsala il 27 giugno 2013 per insufficienza di prove e, successivamente, la Corte d’appello di Palermo, il 2 ottobre 2015, confermò la sua assoluzione, restituendo la richiesta di condanna a 15 anni di reclusione, per sequestro di minorenne. 

Sulla sua pagina Facebook, Piera scrive: “Chiunque in tutti questi anni ci ha fatto del male, direttamente o indirettamente, non può e non deve rimanere impunito, soprattutto chi ha sequestrato Denise. Fino a prova contraria Denise è viva e va cercata. Se e quando ci dimostreranno il contrario, solo allora ci fermeremo nel cercarla e proseguiremo in altro”.

Pensando a Piera Maggio, una mamma che ha perso la propria bambina e non può più stringerla fra le sue braccia da quasi un ventennio, non posso che avere tanta ammirazione verso di lei. E’ una donna che ha trovato il coraggio di camminare sempre a testa alta, nonostante le critiche, i tanti processi a cui ha dovuto assistere e alle mille domande che si è posta su dove fosse finita sua figlia. Tutti noi speriamo vivamente che ciò accada il prima possibile, proprio per compensare tutto il male che ha vissuto e per poter ricominciare finalmente a vivere in serenità.

Jessica De Cicco, IV A Sia