Nuove ricerche su possibili tracce di extraterrestri

Tutte le specie esistenti tendono a lasciare dietro di loro una traccia del proprio passaggio, e questo è un dato di fatto. Quindi, secondo questo principio, anche un’ipotetica specie aliena dovrebbe lasciare un segno dietro di sé, e ora, grazie ad alcuni studi dell’astrofisico Berkeley Lacki, si sa esattamente dove, e soprattutto cosa, cercare. Lo stesso scienziato ha spiegato, in uno studio pubblicato sul server preprint ArXiv, che il suo lavoro rientra in un filone di ricerche dette Seta, acronimo di “Search for Extraterrestrial Artifacts”. Questo è un campo di studi decisamente poco conosciuto, che si occupa del cercare indizi sulla vita di creature extraterrestri in zone relativamente vicine alla Terra. Secondo il lavoro di Lacki alcune delle possibili tracce da cercare potrebbero essere: pezzi di scafo, pannelli solari, sensori o sonde, o qualsiasi reperto tecnologico di dimensioni sufficienti. Il maggiore problema nella rilevazione di tutto ciò è, ovviamente, il rapporto fra le dimensioni degli oggetti stessi e lo spazio… per riuscire a rilevarli questi avrebbero dovuto riflettere la luce solare in una direzione abbastanza precisa, il che è decisamente complesso, ma non impossibile. Lo scienziato afferma infatti che, alle giuste condizioni,è possibile rilevare bagliori del genere dal nostro pianeta. Infatti, come spiegato in un articolo di “Science”, al telescopio Pan-STARRS1 delle Hawaii è possibile identificare uno specchietto di dimensioni più piccole di un sottobicchiere posto alla stessa distanza dalla Terra di quella che ci separa dal Sole, a meno che questo non ruoti ad una velocità troppo elevata. Le variabili, come è comprensibile, sono molte, ma Lacki afferma che, se si concentrassero le ricerche in un’area limitata, le probabilità di riuscita migliorerebbero di gran lunga, e basterebbero solo cento specchi per riuscire a rilevare dei dati interessanti!
Viola Maestri / Liceo Classico Galileo