La dad: non c’erano davvero altre soluzioni?

È da più di un anno ormai che gran parte delle lezioni si svolgono in didattica a distanza.

Questo ha modificato il modo di vivere dei ragazzi e non ha giovato alla loro salute psicofisica.

Con questo nuovo modello, non solo scolastico ma di vivere, i risultati ottenuti sono stati devastanti: la socializzazione si è ridotta, i professori sono sempre più diffidenti nei confronti degli alunni, sono aumentati i disturbi psicologici e fisici, è aumentato il carico di compiti e verifiche e diminuito il tempo a disposizione.

Come mai lo scorso aprile si parlava di quante ore i ragazzi potessero riuscire a stare al pc e si era stabilito un massimo di 3/4 ore, perché oltre sarebbe stato dannoso per la loro salute, mentre oggi è quasi finito un altro anno scolastico e lo abbiamo passato stando più di 6 ore al giorno davanti al pc? Per non parlare poi di tutte le ore trascorse davanti ad uno schermo per studiare e consegnare i lavori che vengono assegnati da svolgere in orario extrascolastico.

Il lavoro che viene dato come verifiche e compiti a casa è oggettivamente aumentato, molti ragazzi escono sempre di meno e questo non fa bene né alla loro salute psicologica, né fisica in quanto è dimostrato che il sistema immunitario ne risente.

Molti professori sono diventati sempre più diffidenti nei confronti degli studenti, e preferiscono non fare verifiche e interrogazioni in dad per la paura che i ragazzi riescano a copiare. Ma così facendo sia gli studenti che i professori si sono ritrovati ad avere meta dell’anno per le verifiche, poiché molte scuole non sono ritornate al 100% in presenza.

La scuola e la sanità sono i settori nei quali negli ultimi anni sono aumentati sempre di più i tagli fatti dai vari governi a favore del campo militare e delle armi e in nord Italia della sanità privata.

Così, dopo lo scorso marzo 2020, abbiamo avuto la dimostrazione lampante che questo sistema, che lascia indietro la scuola e la sanità, è sbagliato e destinato al fallimento.

Non ci si è preoccupati degli alunni che sono rimasti indietro a causa di problemi economici o psicologici, dei professori che magari non erano in grado di svolgere lezioni in DAD, dell’aumentare dei casi di abbandono scolastico, né delle condizioni in cui sono stati fatti tornare in presenza gli studenti ad inizio anno scolastico.

Era necessario far tornare i ragazzi e i professori in presenza, ma si sarebbero dovuti aumentare i fondi per l’istruzione, e investire in risorse più adeguate. I soldi spesi per banchi a rotelle si sono rivelati inutili, c’era la necessità e l’urgenza di aule più grandi, dispositivi per sanificare gli ambienti e un potenziamento della rete e dei dispositivi informatici, ma sono anni che non si investe più nella scuola e anzi vengono effettuati continui tagli all’istruzione.

Martina Gagliardi 3cu