Storie di ragazzi all’estero. Intervista ad Omar

Alex) Buonasera oggi tratteremo l’argomento dei ragazzi che vogliono andare all’estero per lavoro o per studio e ne parleremo con Omar. Allora Omar cosa ci puoi dire di questo fenomeno dei ragazzi all’estero?

Omar) Come tutti sappiamo, oggi tantissimi ragazzi vanno via dall’Italia e questa è una scelta molto soggettiva che può essere mossa da diverse motivazioni: a volte è una decisione consapevole e ponderata, altre volte può essere una scelta obbligata, ma, comunque sia, non è mai facile lasciare il proprio paese per andare in un altro paese sconosciuto, e questo fenomeno è sempre più frequente e le nostre città si svuotano di giovani che decidono di andarsene per mancanza di opportunità qua in Italia.

Alex) Grazie, e ci puoi dire cosa ha spinto te a partire dall’Italia?

Omar) Andare via dall’Italia non è stato facile e nel mio caso è stata una scelta diciamo obbligata: dopo che mi sono laureato in Scienze della Comunicazione, ho fatto la specialistica in comunicazione d’impresa ma dopo qualche anno continuavo a non vedere sbocchi lavorativi e opportunità professionali e rimanere in quella condizione di attesa era molto difficile e dunque ho deciso di cercare opportunità altrove, soprattutto per avere anche una dignità personale e lavorativa ed è questo che spinge tantissimi giovani spesso ad andare via perché non è non è facile lasciare la propria casa per andare in un posto sconosciuto rifarsi una vita e poi magari ecco l’esperienza all’estero ti può aiutare in futuro a tornare in Italia perché per moltissime persone e fare un’esperienza non so in Inghilterra in Francia o in Germania può arricchire il curriculum e dal tipo alla possibilità di tornare in Italia e quindi diciamo cioè sia una scelta individuale che una scelta obbligata.

Alex) Bene e ci vuoi raccontare come è stata la tua esperienza all’estero?

Omar) Sono partito oramai da 5/6 anni, ho scelto di andare in Polonia, una meta che di sicuro non era tra le più comuni.

Alex) Magari perché è più frequente andare in America oppure nei paesi a noi più vicini, come la Francia o l’Inghilterra.

Omar) O la Germania, o l’Olanda..; la Polonia però è stata un’opportunità che ho diciamo intravisto perché è un paese in grande espansione sociale ed economica dunque e molte aziende che chiudono in Italia decidono di delocalizzare in questi paesi dell’Est come appunto la Polonia, o l’Ungheria o la Repubblica Ceca e dunque ci sono molte aziende che cercano italiani o comunque gente del posto che parla italiano, e infatti dopo essere arrivato qui ho avuto da subito la sorpresa di essere per la prima volta cercato da un’azienda che fosse interessata al mio profilo… Beh mi sembrava quasi una cosa impossibile quando invece qui è la normalità e infatti ci misi veramente poco a trovare lavoro: dopo aver mandato qualche cv, nel giro di un mese sono stato assunto a tempo indeterminato e questo mi ha dato una grande una grande dignità sia a livello professionale che a livello lavorativo. È stata davvero una svolta che mi ha aiutato anche in questi anni a costruirmi un curriculum diciamo credibile.

Alex) E dicci, come hanno preso questa scelta i tuoi familiari e i tuoi amici? Sono stati felici o tristi?

Omar) Diciamo entrambe le cose, perché da un lato ovviamente c’è il dispiacere da parte di chi ci vuole bene (così come da parte mia nell’allontanarmi dalla famiglia e dagli amici di una vita) ma c’era anche gioia ha anche creato felicità perché ovviamente vedendomi poi più contento a livello personale insomma poi chi ti vuole bene quando vede che tu sei comunque contento di quello che stai facendo perché ti senti realizzato dopodiché allora loro sono felici per te quindi ecco in un primo momento magari un po’ di dispiacere c’è stato ma poi con l’evolversi della situazione con il passare del tempo vedendo che comunque mi sono ambientato che comunque sono riuscito a trovare una mia dimensione sicuramente poi gli ha fatto piacere di questa scelta.

Alex) Ottimo; ci puoi dire ancora del tuo periodo in Polonia ci hai raccontato tanto di come ti sei sentito ma non ci hai ancora detto come hai interagito con gli altri?

Omar) Si allora sicuramente diciamo è un paese con diciamo distante dal punto di vista e diciamo culturale dall’ambiente italiano e c’è un altro tipo di le persone hanno un altro tipo di carattere quindi comunque all’inizio non è stato facilissimo ambientarmi non solo perché comunque la lingua è abbastanza proibitiva ogni volta che tu e ti trasferisci un posto l’ideale sarebbe imparare la lingua del posto in modo tale che la gente che tu possa interagire meglio quindi però devo dire che al di là della delle difficoltà iniziali ho trovato nel popolo polacco persone comunque disponibili persone disposte a darti una mano a farti inserire quindi magari ecco una diffidenza iniziale ma poi una volta che ti conoscono o comunque anche dipende da te da come ti poni ho trovato un ambiente molto e capace di integrati però è stato anche questo facilitato dalla presenza di molti italiani perché appunto in queste aziende e ci sono tantissimi ragazzi italiani che come me hanno fatto questa scelta quindi ritrovarsi anche in una piccola comunità di italiani ecco questo è stato molto bello perché dopo il lavoro siamo riusciti a creare un gruppo unito che ci facesse sentire vicino a casa questo mi ha aiutato molto.

Alex) E dimmi come ti sei sentito durante il periodo del COVID-19?

Omar) Beh è stato un periodo molto difficile ovviamente è stato un periodo e lo è ancora un periodo difficilissimo per tutti però ecco in quel momento mi sono sentito veramente lontano per la prima volta mi sono sentito davvero lontano specialmente nel periodo più duro del lockdown in cui hai i tuoi parenti il lontano da casa hai la sensazione di essere da solo in un posto straniero quindi qualsiasi cosa di cui tu potevi avere bisogno se avessi comunque preso il covid ti saresti ritrovato in un ospedale, senza parlare la lingua, senza che i tuoi parenti potessero venire a trovarti è stato un momento molto duro molto difficile e da questo punto di vista però comunque e diciamo hanno cercato di farci stare più isolati possibili quindi il lavoro è diventato smart working come adesso si usa diciamo in tante aziende questo per limitare il più possibile il contagio quindi da un lato sicuramente questa protezione, dall’altro però la sensazione di essere lontani in un periodo così è stata veramente difficile adesso le misure comunque si stanno allentando e questo può sicuramente aiutare apprendere uno stile di vita il più possibile simile a quello di prima.

Alex) Deve essere stata molto dura, ma ci puoi dire se questa esperienza che hai vissuto è stata positiva o negativa, la consiglieresti o no?

Omar) Eh, veramente posso soltanto dire che questa è stata una esperienza positiva per tanti motivi innanzitutto perché al di là ti allontanarsi appunto dal proprio paese e ma fare un’esperienza del genere è sempre motivo di crescita sia personale che lavorativa quindi sicuramente è stata un’esperienza positiva che mi ha dato molto come ti dicevo molta dignità personale e lavorativa e certo consiglierei di fare un’esperienza all’estero però con l’augurio che magari che un ragazzo che faccia questa scelta lo faccia poi con la intenzione di tornare quindi magari andare all’estero per un periodo breve costruire sì diciamo una identità lavorativa un curriculum che possa essere diciamo utile qua in Italia quindi ecco in questo senso e la consiglio cioè non consiglio ai ragazzi di andare via dall’Italia perché sono convinto che rimanendo qua e possiamo diciamo contribuire molto nel nostro paese però se deve essere un’esperienza momentanea di un anno di due anni può sicuramente servire sia a livello personale che a livello di crescita che a livello lavorativo fare nuove amicizie sicuramente un’esperienza che vale la pena fare.

Alex) Benissimo grazie mille per la tua disponibilità Omar buona serata e tante buone cose.

Omar) grazie anche a te ciao.

Alexander Dzyubaba 4A