Michele merlo: poteva salvarsi?

Michele Merlo, originario di Rosá, in provincia di Vicenza, era un musicista e cantante che partecipò ad X Factor e riscosse il suo grande successo nel 2017, dove concorse nella scuola di “Amici” di Maria De Filippi, con lo pseudonimo di Mike Bird. Il cantante, purtroppo, era stato colpito, nella notte tra giovedì e venerdì, da un’emorragia celebrale scatenata da una leucemia fulminante, malattia che l’artista non sapeva di avere. Michele, ci fanno sapere i genitori, lamentava una forte emicrania da giorni, dolori al collo e placche in gola, un segnale tipico della leucemia, si era intatti recato al pronto soccorso di Vergato in piena autonomia, da cui era uscito senza neppure un referto chiaro, poiché scambiarono i sintomi descritti per una diversa, banale forma virale e venne rispedito a casa perché, secondo il personale medico, stava intasando il pronto soccorso.

“Sarebbe stato sufficiente un esame approfondito, se l’avessero visitato avrebbero visto che aveva degli ematomi”, queste sono alcune affermazioni del padre, che non si capacita di come i medici non abbiano compreso la gravità delle condizioni del figlio.

Michele, appena uscito dal pronto soccorso, aveva inviato alla sua attuale fidanzata un messaggio colmo di rabbia: “sono incazzato, mi hanno detto che intaso il pronto soccorso per due placche in gola “. “Invece lui era stanco “continua il signor merlo. Michele aveva due braccia così. Faceva sport, non beveva, non ha mai usato droghe, gli piaceva la bella vita, mangiare bene, le cose belle, ha girato l’Italia in lungo e in largo”.

A quanto pare Michele, non è stato trattato con la terapia adeguata sin dall’inizio. Il padre ci racconta: “A vergato gli hanno dato degli antibiotici da prendere: quando l’hanno mandato a casa aveva 38 e mezzo-39 di febbre, ma non fidandosi, il giorno dopo ha chiamato il suo medico di famiglia a Bassano, che invece gli ha consigliato un altro antibiotico. Senza vederlo, però. La terapia iniziale era sbagliata a prescindere.” Un errore dietro l’altro, dunque, che lo ha portato al secondo malore, nella serata di giovedì, dove il ventottenne è stato soccorso all’interno dell’abitazione di Marzabotto.

All’arrivo del personale sanitario, Michele era già in stato di incoscienza. “il primo soccorso, nella serata in cui mio figlio è finito in ospedale, è stato condizionato da un medico non proprio professionale che non può fare quel tipo di interventi, non tiene la tensione quando è sotto stress, “aggiunge ancora Domenico merlo. “non voglio puntare il dito contro nessuno. Mi interessa che certi errori non si debbano ripetere, se di errori si tratta. Che chi ha sbagliato così oggi non sbagli domani “.

A causa della denuncia da parte dei genitori per fare chiarezza sulla morte del figlio, è stata aperta un’indagine interna dall’Ausl che si è conclusa pochi giorni fa.

“Michele merlo è stato assistito in maniera adeguata”.

Stando a quanto evidenziato dall’Ausl non ci sarebbero stati errori “di particolare gravità “anche se sarebbero state riscontrate “alcune criticità ma con assistenza adeguata“.

Giorgia Di Marzo, Martamaria Lammouchi, Sofia Pizzolorusso