DDL ZAN…Pro o contro? Le diverse posizioni

Di Francesca Fiorani e Federica Bacchi 

L’ultima notizia proveniente dal Vaticano, che chiede una modifica del Ddl Zan. Secondo la Segreteria di Stato il Ddl violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. Per la Santa Sede infatti, nell’articolo 7 si metterebbe a rischio la libertà di organizzazione delle scuole private imponendo di fatto attività in occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia e la transfobia. Inoltre, il disegno di legge, secondo la Chiesa, limita la libertà di pensiero dei cattolici.

Anche per il deputato Maurizio Lupi, si tratta di un “ennesimo campanello di allarme”, di una legge che nell’intento di ampliare i diritti può essere di impedimento per le libertà religiose e di opinione. Lupi è infatti convinto che, “Non bisogna farlo per i Cattolici ma per l’interesse di tutti”. La pensa diversamente Il senatore Francesco Laforgia di Liberi e Uguali (LeU), sostenendo che il Ddl Zan sia una legge di civiltà che non viola ma difende le libertà, senza discriminazioni o violenze, legate al sesso, genere o disabilità, realtà tristemente ricorrente nel nostro paese. “L’incursione della Segreteria di Stato del Vaticano – dichiara – secondo cui questa proposta violerebbe l’accordo di revisione del Concordato appare, pur con il dovuto rispetto, è fuori luogo e fuori dal tempo”. I pareri sono in effetti molto articolati e spesso antitetici.

Non ha taciuto la sua contrarietà alle pretese del Vaticano, il segretario nazionale di GayLib, Daniele Priori, sostenendo che debbano essere rifiutati i metodi che la gerarchia vaticana sta utilizzando per inserirsi nel dibattito politico e sociale italiano, lasciando quindi la questione del Ddl Zan al Parlamento sovrano e laico della nazione. Lo sostiene anche il presidente di GayLib, Luca Maggioni, che sottolinea la laicità della nazione, quindi evitando e non facendo entrare parti terze nel merito della questione. “Come associazione per la tutela dei diritti delle persone Lgbt – conclude – continueremo la nostra battaglia contro ogni forma di discriminazione omotransfobica a ogni livello, necessaria anche nelle scuole di ogni ordine e grado”. A dimostrare la diversità di opinione e di posizioni è l’episodio accaduto in provincia di Modena dove la mamma di un bambino ha denunciato un episodio avvenuto in classe: l’insegnante avrebbe condotto un’intera lezione sul disegno di legge, “senza tener conto dei pareri discordanti”, dice. “Sono offesa e indignata che il mio pensiero e quello di milioni di italiani sia considerato spazzatura da chi la pensa diversamente”, conclude.

Il rischio in realtà è proprio che degli episodi di omofobia e discriminazione siano e siano stati strumentalizzati nell’ambito dell’elaborazione del Ddl Zan, ritenuta da molti una norma superflua essendoci già la legislazione a tutela delle minoranze e delle discriminazioni. Ma proprio queste leggi appaiono non sufficienti agli occhi di molte persone, come a loro parere dimostrerebbero i troppo ricorrenti episodi di violenze e discriminazioni che spesso rimangono impuniti e coinvolgono vittime e aggressori anche giovanissimi. Basti pensare al recente fatto di cronaca che ha visto un 12enne bullizzato a Roma da suoi coetanei con gravi offese a sfondo omofobico, o il grave pestaggio avvenuto a Torre Annunziata ai danni di un ragazzo gay aggredito da un branco di sette persone. È questa situazione che spinge GayLib ad invocare “maggior pietà per le vittime da parte della Chiesa, evitando ingerenze nel dibattito democratico e nel percorso parlamentare delle proposte di legge italiane”. Pareri e opinioni restano dunque contrastanti.