Blue Team: ballerini per una notte

Lo scorso sabato, durante lo show del sabato sera condotto da Milly Carlucci, “Ballando con le stelle”, si è assistito ad un episodio di sensibilizzazione nei confronti di uno degli sport che in Italia, purtroppo, viene sostenuto e seguito poco.

Sono stati invitati 11 dei 45 giocatori della Nazionale Italiana di football americano. I ragazzi del “Blue team”, tutti in divisa, si sono dilettati in una coreografia insieme alle formidabili ballerine del programma, che hanno personificato le cheerleader americane.

Scopo della Rai è stato quello di sfruttare la larga fetta di pubblico che segue il programma (più del 21% di share) per sottolineare l’impresa della squadra vincitrice del titolo europeo. La conduttrice ha speso apprezzabili parole per il team azzurro, mettendo in evidenza come i giocatori non siano professionisti, retribuiti e in grado di dedicarsi solo alla loro passione, ma tutt’altro. I giocatori hanno un proprio lavoro e tra i mille impegni personali trovano anche il tempo per allenarsi duramente e ottenere meritatissimi risultati.

Sono evidenti le differenze che intercorrono tra gli sport meno seguiti e meno redditizi (come il football americano) e il calcio . Il calcio, a partire dagli anni ‘80-‘90, si è affermato come una sorta di economia circolare, con la compravendita di giocatori e un giro di miliardi di euro. E’ abissale la disparità con gli altri sport considerati “di seconda categoria”.

Le soluzioni per diminuire l’enorme gap fra il football italiano e tutti gli altri sport (calcio femminile compreso) potrebbero essere diverse. Purtroppo, sembra troppo tardi per agire: gli italiani ormai sono abituati a considerare il calcio come lo sport per eccellenza e lo Stato lucra sulla situazione. Un esempio esaustivo è il permesso concesso alle squadre di serie A, durante il secondo lockdown, di continuare a giocare affinché gli italiani avessero qualcosa in più da seguire in Tv. 

Speriamo che il futuro ci riservi qualche cambiamento positivo e che si riducano le differenze fra le varie tipologie di sport agonistico.

Raffaella Pelliccia