• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Covid Italia: obbligo vaccinale per over 50, andrà tutto bene?

Covid Italia: obbligo vaccinale per over 50, andrà tutto bene?

Dopo due anni di pandemia ed una percentuale di non vaccinati ancora sostenuta, lo scorso dicembre il Governo Italiano ha deciso di introdurre l’obbligo vaccinale a partire dal 6 dicembre. Le categorie coinvolte nell’obbligo, sono diverse, tra cui i docenti.

Molti insegnanti, come altri lavoratori, si sono ritrovati a dover scegliere tra il proprio lavoro e le loro idee entro il 15 dicembre. A partire da questa data, infatti, il dirigente scolastico potrà accedere telematicamente ad un portale messo a disposizione dal Ministero dell’Istruzione e capire se il personale della scuola è vaccinato o meno. Questo decreto, firmato il 26 novembre 2021, afferma che il personale scolastico privo di vaccino non può entrare all’interno della scuola. Sono in moti a considerare questa decisione incostituzionale, perché contro la Costituzione, prorogare un’emergenza per più di due anni. In realtà, citando la sentenza n.218 del 1994, il diritto alla tutela della salute ha “il dovere dell’individuo di non ledere o porre rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno di trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell’eguale protezione del coesistente diritto degli altri” e, secondo l’art. 32 della costituzione “i trattamenti sanitari obbligatori debbono essere funzionalizzati alla tutela della salute”. Molti, tra cui i cosiddetti no vax, però, ritengono che l’obbligo solo per alcune categorie sia scorretto e, specie in un mestiere delicato come quello del docente, causerebbe confusione all’interno delle classi dove si insegna. Creare malfunzionamento però, per alcuni è l’unico modo per dimostrare che senza di essi la scuola non va avanti, in particolare in un periodo come quello della fine del primo trimestre/quadrimestre scolastico dove è necessario siano presenti tutti i docenti e sarà difficile “rimpiazzarli” cosi velocemente.

A partire dall’8 gennaio, le cose sono ulteriormente cambiate:  tutta la popolazione che ha già compiuto 50 anni è tenuta a vaccinarsi, altrimenti oltre a non poter essere presente a lavoro, come in tutta una serie di luoghi pubblici, dovrà pagare una multa una tantum dal valore di 100 euro qualora sia trovato in uno di questi luoghi, senza essersi vaccinato. Con questa ulteriore disposizione, che ad oggi sia l’unica soluzione per evitare un incremento di ospedalizzazione da Sars Covid 19, altre persone saranno sospese dal proprio lavoro per aver deciso di non vaccinarsi, perdendo il loro stipendio con il rischio non poter sfamare la propria famiglia o arrivare a fine mese. Quanto possiamo ritenere giusta questa scelta di un governo che viene accusato di non aver deciso, fino a poco tempo fa, di non prendersi le sue responsabilità per il vaccino?

D’altro canto, però, il tasso di ospedalizzazione è aumentato e, la maggior parte dei pazienti sono non vaccinati ed assistiamo a sempre più reparti ospedalieri sono stati convertiti in reparti Covid, non permettendo cosi a persone con altri problemi di sottoporsi ad operazioni o ad una adeguata assistenza in ospedale. Ci troviamo pertanto ad un bivio. Difatti, è di pochi giorni fa la denuncia dei medici di Napoli in cui hanno affermato che saranno costretti a dover attivare il codice nero, ossia non curare chi è in una evidente stato di salute con scarsissime probabilità di essere salvato. Perchè allora non si fa nulla? Mettere l’obbligo vaccinale è giusto in questa situazione, ma perché dare una “via di scampo”? Ognuno di noi è molto preoccupato per la situazione Covid e cerca di gestirla al meglio, purtroppo, però per molti sta calando lo spirito di unione che tanto pubblicizzavamo durante il primo lockdown, sostituendo quest’ultimo con una “caccia alle streghe” ai non vaccinati, che a spese loro facevano tre tamponi a settimana per continuare a lavorare.

Carla Francesca Scognamiglio, Grazia Lucia Di guida, Francesca Gilio, Mattia Mormile, Vincenzo Scarpetta, II C