Il ricercatore italiano, Davide Giri, di anni 30, di ritorno dopo una partita di calcio con la sua squadra, é stato aggredito e ucciso a coltellate, la notte del 2 dicembre, intorno alle 23, a New York, nei pressi del Morningside Park.
È stato Vincent Pinkney, di anni 25, un membro della gang ‘EveryBody Killas, ad uccidere il ricercatore. L’assassino è stato fermato dalla polizia a Central Park. Anche Roberto Malastina, turista italiano di 27 anni, é stato aggredito, ma è riuscito a sfuggire alla morte.
Avendo, la polizia, ricevuto testimonianze delle aggressioni, si é pervenuti all’assalitore e fermarlo, mentre era nell’atto di aggredire con un coltello, una terza persona. Vincent Pinkney é stato coinvolto in varie guerre tra bande, tra crimini, 11 arresti e omicidi, ma sembra che non ci sia stata alcuna relazione con i due avvenimenti, di questa data. Tuttavia, Pinkley era noto anche per gravi aggressioni a semplici passanti.
Agli investigatori americani sembra chiaro che il motivo dell’uccisione e dell’aggressione sia razziale: “’l’aggressore pare sia un fanatico razzista- ha spiegato al “Corriere della Sera” il padre di Roberto Malaspina- che odia i bianchi. Mio figlio ha tutte le caratteristiche per essere bersaglio di uno così, pelle e capelli chiari”.
La notizia é stata commentata, con un discorso rivolto agli studenti, da Lee Bollinger, il presidente della Columbia University, l’università frequentata dallo studente Davide Giri: “Questa notizia è allo stesso tempo inspiegabilmente triste e profondamente sconvolgente, ed è avvenuta a pochi passi dal campus. L’università è in contatto con la polizia di New York per apprendere maggiori dettagli sull’aggressione. Naturalmente, vi terremo aggiornati. Questi sono momenti in cui essere comunità è davvero importante. Per questo vi incoraggio a incontrarvi, a vedervi l’uno con l’altro, gli altri hanno bisogno di voi, come voi degli altri. Contate sul sostegno dell’Università”.
Nonostante tutto, i giornali italiani e quelli americani non hanno esplicitato il motivo razziale che ha portato Vincent Pinkney a compiere i suoi crimini. Il recente neo-editorialista del CorSera evidenzia con coraggio: “L’interesse del quotidiano e il vigore investigativo messo in campo, sarebbero stati diversi se le parti fossero state rovesciate”.
Si continua, infatti, a parlare della terribile e tragica morte di George Floyd, avvenuta non molto tempo fa. Floyd, afroamericano, fu ucciso dalla mano violenta e razzista di un poliziotto bianco, di nome Derek Chauvin. Tutto ciò che é successo dopo lo conosciamo bene: le persone hanno iniziato a combattere per ottenere uguaglianza, ormai desiderata da tempo, in tutto il mondo. Tutti si domandano perché la morte di Davide giri sia, invece, passata inosservata.
Le vite di tutte le persone devono essere rispettate senza alcuna distinzione di razza, religione, colore della pelle, orientamento sessuale e altre così chiamate “etichette”.
Francesca Barile, II Q