Il lavoro al tempo del Covid-19

Ogni anno il primo maggio per tutto il territorio nazionale e internazionale viene festeggiata la festa dei lavoratori.

Si tratta di una festa molto sentita che ha un significato storico, in quanto è stata istituita per commemorare le conquiste che i lavoratori hanno ottenuto attraverso le lotte, gli scioperi e hanno fatto guadagnare obiettivi sociali ed economici molto significativi.

Generalmente questo giorno viene festeggiato con raduni, comizi, noi studenti non andavamo a scuola, i lavoratori fanno festa a lavoro, inoltre il primo maggio avviene in un periodo primaverile e ognuno ne approfitta anche per uscire di casa, fare una passeggiata all’aria aperta, nei parchi per le strade, andare a trovare un familiare. Inoltre ogni anno si organizza un concerto a Roma che inizia di pomeriggio e termina in tardi notte dove centinaia di persone, la maggior parte giovani, si organizzano con pullman, mezzi pubblici di trasporto per andare a vedere dal vivo i loro cantanti preferiti e passare quindi una giornata piacevole.

Quest’anno purtroppo il primo maggio sarà commemorato comunque ma in modo molto differente rispetto agli anni precedenti a causa dell’emergenza nazionale dovuta al Covid -19.

Secondo me quest’anno  non si dimenticherà facilmente.

A causa della pandemia, come ascoltiamo ogni giorno dai telegiornali, apprendiamo che molti lavoratori hanno perso il lavoro, molti sono in attesa di aprire di nuovo le loro attività che hanno chiuso già da un bel po’ senza sapere se, come e quando aprire e in che modalità, altre persone come quelle che lavorano in ufficio hanno dovuto modificare il loro sistema di lavoro adottando il cosiddetto “smart working”.

Quest’anno il primo maggio non ci saranno né raduni,né comizi, le strade,le piazze i parchi saranno deserti, forse ci sarà il concertone ma verrà trasmesso solo attraverso la televisione.

Chi andrà a lavoro saranno solo quelle persone impegnate nel settore di emergenza come le farmacie, il personale ospedaliero, le forze di polizia in generale che sono gli “eroi” di questo momento.

Quest’anno il primo maggio i miei genitori andranno a lavoro.

Mia mamma che è un’infermiera e dal mese di marzo è impegnata in prima linea a lavorare nel reparto covid-19 del Policlinico farà il suo turno di notte per assistere i suoi pazienti che necessitano di cure. Pazienti che magari l’anno scorso erano tra le strade, quest’anno si ritrovano in un letto d’ospedale da soli senza vedere i propri cari a combattere per la guarigione.

Spero che l’anno prossimo sarà un anno migliore per tutta l’umanità e magari quest’anno diventerà solo un brutto ricordo.

 

CANCIELLO SOSSIO PIO 2C

Marino Guarano – Melito di Napoli