• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Vincent Van Gogh: l’artista immortale, attuale più che mai

Vincent Van Gogh: l’artista immortale, attuale più che mai

Anche in momenti così difficili, si sente parlare di arte e degli artisti che hanno costruito con le loro opere  meravigliose il patrimonio universale  che abbiamo nei  nostri musei.

Saranno riportate in  Russia alcune opere d’arte che erano  state date in prestito alla città di  Parigi e a quella di Amsterdam.  Abbiamo l’evento “Icons of modern art” che, alla Foundation Louis  Vuitton, raccoglie capolavori  indiscussi di  Van Gogh, Manet, Rodin, Monet,  Pissarro, Toulouse-Lautrec, Renoir,  Sisley, Cézanne, Gaugin e Matisse.  

Tutte queste importanti risorse di  cultura sono state fornite dalla città di San Pietroburgo e dalla città di  Mosca. Quest’ultima ha ordinato che ogni opera artistica deve essere  restituita al proprio museo originario di appartenenza. Le opere d’arte  tornano, quindi, a essere rinchiuse in una cassa, impedendo alle tante  genti di questo vasto mondo di ammirarle, non permettendo il dialogo  e la comunicazione. Apprezzato per il suo grande genio, soprattutto  nell’arte della pittura, ancora oggi, è Vincent Van Gogh, il vero  protagonista di questo articolo. 

Vincent Van Gogh condusse una vita turbolenta, piena di viaggi e spostamenti.  L’artista nasce a Zundert, il 30 marzo 1853 ed è il figlio di  un pastore. Diventa un commesso nella casa d’arte Goupil a l’Aja, a  Londra e a Parigi. Nel 1879, dopo aver concluso la sua esperienza da  missionario e predicatore, comincia a dedicarsi all’arte. Prende lezioni  all’Aja e a Bruxelles. Si dedica particolarmente al disegno, raffigurando  opere di altri artisti. Dal 1881 inizia a dipingere, portando molteplici  rivoluzioni nella storia dell’arte e producendo un numero elevato di  opere.  Nel settembre del 1883 andrà a vivere a nord dei Paesi Bassi, nella  Drenthe. Ritrae operai e contadini nell’atto di svolgere il loro arduo lavoro. A dicembre si trasferirà a Nuenen, nel Brabante, dove produce  quasi duecento quadri. I tessitori, nell’atto di svolgere il loro lavoro,  sono i principali soggetti delle sue opere, insieme ai contadini, che non  abbandonarono mai i suoi lavori nel corso del tempo.  Un viaggio in Olanda, ad Amsterdam, e la visita al Rijksmuseum lo  porteranno alla riscoperta di Frans Hals e Rembrandt, suoi  precedessori. Nel 1885 a Novembre, si trasferisce ad Anversa per  frequentare i corsi dell’Accademia. In questo periodo è affascinato dal  colorismo di Rubens. Si interessò alle stampe giapponesi che è solito a  collezionare e a portare con sé ovunque vada.  

“Starry Night over the Rhône”, 1888 (Musée d’Orsay) 

Alla fine del febbraio 1886, Vincent si trasferisce a Parigi, nell’appartamento del  fratello Theo. Qui, conoscerà molti artisti, come Émile  Bernard ed Henri de Toulouse-Lautrec, insofferenti come lui stesso verso il tradizionalismo. Costruisce rapporti di amicizia con Monet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley, con coloro che seguono la tecnica di pittura del “Puntinismo”, Seurat e Signac e con un mercante di colori  che gli affida la produzione di due ritratti, Julien père Tanguy. Van Gogh  inizia a sperimentare l’uso di colori più chiari nelle sue opere. Dipinge  paesaggi che raffigurano città, autoritratti e nature morte.  

Nell’inverno del 1886,incontra Paul Gauguin e nella primavera  del 1887 si trasferisce a lavorare ad Asnières con Paul Signac. In questo periodo  è solito a frequentare il Cafè du Tambourin. Viene coinvolto in una liaison con la proprietaria del cafè, che diventerà anche  il soggetto di un suo dipinto. Organizza perfino una mostra,  coinvolgendo Bernard, Gauguin e Louis-Anquetin. 

Nel 1888 si trasferisce ad Arles, in Provenza, dove realizza molte opere  come “La sedia di Vincent”, “La camera di Vincent”, “Notte stellata sul  Rodano” o, ancora, “Il caffè di notte”. Vincent sogna di fondare  l’Atelier du Midi, una comunità di artisti, nella Casa gialla, un edificio a  nord della città.  

Nel dicembre del 1888 in seguito alla problematica convivenza con  l’artista Paul Gauguin e ad una discussione con quest’ultimo si mutila  un orecchio. Nel maggio del 1889 entra volontariamente in un ospedale  psichiatrico, ma anche qui si dedica all’arte. Uno dei dipinti più noti è  “Notte stellata”. 

Il 16 maggio del 1890, l’artista si reca a Parigi dal fratello, ma il 21  maggio parte nuovamente per stabilirsi ad Auvers-sur-Oise, dove si  trovava Paul-Ferdinand Gachet, il suo dottore. Vincent ne realizzerà il ritratto.  La domenica del 27 luglio 1890 si spara un colpo di rivoltella, dopo  essere uscito per dipingere nelle campagne. Muore il 29 luglio del 1890,  all’età di 37 anni. 

È importante notare come determinati personaggi di grande rilievo  della storia passata siano di una attualità straziante come quella del  contesto di guerra in cui, noi stessi, ci ritroviamo a vivere.

Francesca Barile, II Q