Communicating through images

foto di Alessia Della Gatta

Nella terza giornata dedicata al Festival della Scienza Ad/ventura, i ragazzi coinvolti nel progetto Erasmus EACITI (European Active Citizenship), hanno avuto l’occasione di partecipare ad un progetto didattico pensato appositamente per loro. Così gli alunni delle delegazioni tedesca, estone e rumena, ospiti in questi giorni nel nostro Istituto, insieme alla nostra delegazione scolastica, hanno preso parte a questo evento sulle arti figurative, a cura dei professori Gianfranco Paolucci e Carmine De Luca. La collaborazione tra i due colleghi è stata di fondamentale importanza: l’accuratezza nella scelta dei quadri da sottoporre all’attenzione dei ragazzi e la passione per l’arte del primo, si sono fuse con la capacità espositiva e di coinvolgimento dell’altro, dando vita ad un connubio che ha ammaliato i partecipanti sin dal primo momento. L’esposizione di opere più e meno conosciute e completamente diverse tra loro vedeva però un comune denominatore, ovvero il concetto di provocazione. Incentrare la presentazione su questo intrigante argomento ha sortito l’effetto desiderato: sarebbe stato impossibile non incuriosirsi a riguardo di opere come “L’origine del mondo” di Gustave Courbet o “Merda d’artista” di Piero Manzoni. L’intento del progetto era infatti quello di porre i ragazzi di fronte ad una semplice ma significativa considerazione: ciò che destava scandalo in passato, oggi è considerato naturale così come quello che ci lascia sgomenti oggi sarà quasi sicuramente consuetudine domani. La commistione di opere, artisti ed epoche permette così di comprendere come da sempre l’arte sia stata e continui tutt’oggi ad essere provocante e provocativa. “I messaggi di alcuni artisti come Banksy sono fin troppo chiari e veritieri, non spingono a riflettere. Opere come quelle di Maurizio Cattelan o Marcel Duchamp, invece, portano obbligatoriamente a vagliare le proprie idee e considerazioni” afferma il professor Paolucci al termine dell’incontro “Lo scopo dell’arte è quello di ampliare la propria conoscenza, ma soprattutto quello di spingere alla riflessione”. Con queste parole, dopo un breve dibattito finale, i ragazzi sono stati congedati, ammirati e soddisfatti dell’attività appena conclusa.

Raffaella Pelliccia