“NO. Storia di un rifiuto”

Foto di Gabriele Di Giacomo

Nella mattinata del 26 aprile 2022, si è svolto presso  il Teatro Rossetti lo spettacolo dedicato alle scuole: “NO. Storia di un rifiuto”, scritto e interpretato da Giacomo Vallozza, con la regia di Giancarlo Gentilucci, organizzato dall’ANPI di Vasto, nella figura del presidente della sezione Domenico Cavacini.

La rappresentazione, messa in scena dall’attore, regista e drammaturgo Giacomo Vallozza, è un excursus senza sconti di tutte le vicende che hanno portato l’Italia a combattere nella seconda guerra mondiale, soffermandosi in modo particolare su un argomento sottaciuto e dimenticato da molti: la storia degli internati, seicentomila soldati i quali, in seguito all’ armistizio dell’8 settembre 1943, abbandonati dai comandi militari rifiutarono di aderire alla repubblica sociale di Mussolini e decisero di non combattere a fianco dei tedeschi, diventando vittime di torture all’interno di campi di concentramento.

L’attore è stato in grado di conquistare l’attenzione degli studenti raccontando la storia del padre, sottotenente del Regio Esercito Italiano, uno di quei militari che fu catturato dopo la proclamazione dell’armistizio e successivamente deportato in diversi lager tedeschi fino al 6 aprile 1945. L’obiettivo di questo spettacolo non è solo quello di riportare alla memoria la storia degli internati e la cosiddetta “altra resistenza”, quella condotta senza armi, ovvero il rifiuto di seicentomila soldati italiani di aderire al nazifascismo, ma anche quello di voler ricordare le innumerevoli vittime provocate dagli stessi italiani nel folle tentativo di conquista di altri territori, per le scelte irresponsabili di un dittatore e di un regime. 

Foto di Gabriele Di Giacomo

Giacomo Vallozza ci invita a non farci guidare dal tempo, tribunale ingannevole e giudice distratto, capace di far scomparire dalla memoria di tutti la storia dei nostri antenati… come può un popolo dimenticare il suo passato? 

La memoria è impossibile da scalfire, soprattutto adesso che la guerra è più che mai protagonista del nostro presente. Questa rappresentazione teatrale è riuscita a ripercorrere il filo sottile della memoria che unisce saldamente passato e presente.  Infatti, come afferma Giacomo Vallozza, essere italiani significa accollarsi il carico di un’eredità, il peso dei nostri rifiuti passati, il peso dei nostri NO.

Giulia Di Foglio

Foto di Gabriele Di Giacomo