Il Futuro della Memoria

Il giorno 7 marzo abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare una spiegazione riguardante i campi di concentramento e di sterminio, la principale causa di morti durante la Seconda guerra mondiale.
A raccontarci di questo terribile periodo sono stati tre signori che hanno vissuto sulla pelle dei loro cari questa esperienza.
Una volta entrati, uno di loro ha scritto alla lavagna alcune date e parole, per poi spiegarci che ogni parola o numero segnato è una parola chiave per ogni argomento di cui avremmo parlato.
Nei campi di sterminio non erano stati deportati solamente ebrei, ma anche altre persone, tutte diverse tra loro, dagli omosessuali agli zingari, dagli ebrei agli oppositori politici. Ogni gruppo era differenziato dagli altri da un triangolino di stoffa colorata cucito sopra i vestiti: gli oppositori politici si distinguevano con il trangolo rosso, gli zingari con il triangolo marrone a pari “diritti” con gli ebrei, il triangolo verde era stato assegnato ai criminali comuni, provenienti dalle carceri, loro potevano essere “capò” ovvero impartivano ordini durante i lavori manuali e godevano di piccoli privilegi, come avere una stanza più grande rispetto alle altre. Per i clandestini c’era il triangolo blu mentre per gli omosessuali quello rosa, un altro triangolo era quello viola, assegnato ai Testimoni di Geova, l’unica differenza era che se loro avessero rinnegato la loro religione sarebbero stati liberati. Ultimo ma non meno importante è il triangolo nero, usato come jolly, che comprendeva un gruppo di persone tra cui barboni, prostitute, disabili e disoccupati.
Tutti pensiamo che in questi anni siano stati uccisi “solamente” sei milioni di ebrei, ma non abbiamo mai contato tutte le altre vittime deportate fino ai campi di sterminio, per poi essere uccise nei modi più brutali; il più usato era il gas, uccideva migliaia di persone in meno di mezz’ora. Ma come riuscivano a portare duemila persone in una sola stanza, senza che loro lo volessero? Semplice, con l’inganno.
I soldati tedeschi bussavano alle case dei civili e, dicendogli di aver trovato un lavoro e una casa che offrisse migliori opportunità alla famiglia, li convincevano a fare le valige, attenti a fargli prendere tutte le cose preziose, come soldi, gioielli e quadri di valore. Una volta caricata la famiglia e le rispettive valige su un carro, li tranquillizzavano dicendo di aver pensato perfettamente a tutto loro, e il gioco continuava così, pieno di maschere e di falsi sorrisi, fino a quando non arrivavano a destinazione: una villa enorme con un bellissimo giardino curato alla perfezione. Facevano entrare tutte le famiglie nella villa, prendendo con loro le valige e portandole in un’altra stanza dove avrebbero, successivamente, rubato tutti gli oggetti al loro interno. Poi dividevano gli uomini dalle donne, dai bambini e dagli anziani, dopo che ogni singola persona superava il “controllo della salute” prendevano da parte gli uomini più robusti per mandarli a lavorare e il resto della gente veniva mandata in uno spogliatoio apposito. Una volta spogliati, venivano fatti entrare nelle “docce” tutti insieme. Dopo tutto questo chiudevano improvvisamente le porte e azionavano il gas, le poche persone sospettose provavano ad aprire le porte dopo aver visto qualche bambino cadere per terra in una pozza di sangue. Nell’arco di venti minuti erano tutti morti, le guardie aspettavano un quarto d’ora per far uscire tutto il gas, per poi entrare e portare tutti i cadaveri nei forni crematori, dove venivano bruciati, e ripulire le docce riverniciandole per farle sembrare sicure al prossimo gruppo.
Questo è stato l’argomento principale di cui abbiamo parlato, successivamente gli insegnanti ci hanno fatto vedere delle foto di alcuni ragazze e ragazzi come Johann Trollman, zingaro appassionato di pugilato, ucciso a Neuengamme da un capò dopo essere stato battuto e umiliato davanti a tutto il campo, un altro esempio di deportato con l’inganno è Primo Levi, scrittore ebreo deportato nel campo di concentramento di Birkenau, ma fortunatamente è sopravvissuto a questa terribile esperienza ed è tornato in Italia dove ha scritto tutti i suoi libri con l’intento di raccontare e non far dimenticare le atrocità subite.
Alcune date importanti sono: il 30/1/1933, il 22/3/1933, il 9/11/1943, l’8/3/1944 e infine il 18/4/1945. Il 30 gennaio del ‘33 Hitler sale al potere come Cancelliere, il 22 marzo sempre dello stesso anno viene aperto il primo campo di concentramento: Dachau. Il 9 novembre di dieci anni dopo parte il primo convoglio di deportati mentre l’8 marzo del 1944 un carro pieno di deportati parte da Firenze verso Mauthausen e infine il 18 aprile 1945 esplode una base partigiana a Torino.
Quest’esperienza mi è piaciuta molto, mi aspettavo cose più difficili, invece il signore è riuscito a spiegarci tutte le atrocità dei campi di concentramento e sterminio in modo che tutti potessimo capire. È stato interessante e ho scoperto cose che neanche immaginavo, storie assurde e cattiverie che potevano benissimo evitare di accadere. La Seconda guerra mondiale ha procurato moltissimi morti in tutto il mondo, non dovremmo dimenticare e, soprattutto, dovremmo essere più informati e non limitarci ad annuire quando ne parliamo.
Chiara Pinco / Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze