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Progetto Martina: parliamo ai giovani dei tumori, rompiamo il silenzio

 

foto di Benedetta Cicchitti

Secondo il dizionario Treccani un tumore è l’alterazione o processo morboso di un organo che si manifesta con un aumento del suo volume, oppure, in accezione più specifica, formazione che si produce in un tessuto in seguito a una proliferazione cellulare a sviluppo per lo più illimitato e a struttura profondamente aberrante. Il 7 maggio 2022, grazie all’associazione Lions e agli interventi della Dott.ssa Silvana Di Santo, del Dott. Luciano Laudadio e alla Dott.ssa Sara Pelliccia, i ragazzi delle classi terze del Polo Liceale Mattioli hanno avuto l’opportunità di approfondire un argomento di estrema importanza, che va ben oltre una semplice definizione, e di sensibilizzarsi in merito.

foto di Benedetta Cicchitti

Ma andiamo con ordine: chi sono il Lions?

A seguito della  presentazione da parte della Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Grazia Angelini, prende la parola il Presidente del Lions Club Vasto Adriatica Vittoria Colonna, Luigi Spadaccini, per spiegare come i Lions facciano parte della più grande organizzazione non governativa di aiuto nel mondo. La loro vera essenza si può riassumere in tre parole chiave: aiuto, prevenzione e lotta. Tra le varie cause sostenute troviamo: la lotta al diabete, la tutela dell’ambiente, lotta contro la fame nel mondo, sostegno agli studi oncologici (specialmente nell’ambito dell’oncologia pediatrica), interventi in caso di disastri, una grande vicinanza al mondo della scuola (al punto da arrivare ad assegnare numerose borse di studio) e il Progetto Martina.

Che cos’è il progetto Martina?

Il progetto nasce grazie alla testimonianza della giovane Martina, donna colpita da un tumore alla mammella che ci lascia una sorta di testamento: “Informate ed educate i giovani ad avere maggior cura della propria salute…certe malattie sono rare nei giovani, ma purtroppo proprio nei giovani hanno conseguenze pesanti.”

 Martina aveva ragione, ad oggi i giovani sono poco informati, devono dunque essere sensibilizzati e quindi formati. Inoltre, è fondamentale che alla conoscenza si affianchi una partecipazione attiva alla lotta per la causa: la battaglia contro i tumori si vince con la cultura.

E’ a questo che è dedicata la giornata odierna: formazione, sensibilizzazione e conseguente prevenzione.

La prevenzione è fondamentale nella lotta a tutte le patologie croniche (tra le quali anche i tumori) che negli ultimi trent’anni sono diventate la prima causa di morte al mondo.

Foto di Ilaria Sputore

Nel 2020 è sopraggiunta la pandemia, o meglio sindemia, la quale ha provocato gravi danni dal punto di vista socio-economico oltre che sanitario. Questo, per i pazienti affetti da patologie croniche, ha comportato innumerevoli svantaggi, primo fra tutti il blocco degli interventi di prevenzione, il blocco degli screening e i ritardi di diagnosi.

Che importanza ha la prevenzione per noi giovani? Sebbene in buona parte dei casi la malattia si presenta in età adulta, questa comincia già a muovere i suoi primi passi quando si è in giovane età. Inoltre, i giovani possono diventare veicolo di informazione fondamentale all’interno delle famiglie.

Entriamo nel vivo della questione: come nasce un tumore?

Tutto ha inizio da una cellula normale. Questa, dopo aver subito danni o mutazioni al DNA, causati da vari fattori, si trasforma in cellula tumorale che, in seguito, subisce una replicazione incontrollata.

Un tumore può essere benigno e quindi crescere lentamente, avere bordi ben delineati, comprime il tessuto non infiltrandosi al suo interno e non formando metastasi; oppure maligno, con una crescita veloce, l’assenza di confini netti,  il raggiungimento di vasi sanguigni e diffusione in altre parti del corpo e quindi la formazione di metastasi.

Esistono vari tipi di tumori: melanomi, leucemie, tumore alla mammella (nelle donne) e ai testicoli (negli uomini)

Perché nasce un tumore?

Nella maggior parte dei casi le cause dell’insorgere di un tumore sono ignote, ma la scienza ci ha permesso di giungere a delle conclusioni: tra le varie cause di un tumore possiamo trovare un virus (per alcuni è possibile vaccinarsi) come l’HCV oppure, semplicemente, uno stile di vita non sano.

Infatti gli studi dimostrano come uno stile di vita sano aiuti a prevenire il 50% dei tumori. Nella quotidianità sono molti i fattori di rischio a cui ci sottoponiamo tra questi il fumo (anche le sigarette elettroniche comportano un aumento di rischio nello svilupparsi di un tumore a causa degli aromatizzanti che contengono), l’alcool, la sedentarietà e anche una scorretta alimentazione. In merito a quest’ultima sono molte le cose che potrebbero essere dette, in primis il rispetto della piramide alimentare alla base della quale troviamo socialità ed equilibrio personale, facendo particolarmente attenzione a quello che mangiamo, mangiando un po’ di tutto ma in giuste quantità. Importante è anche il modo in cui cuciniamo le pietanze.

Altri fattori di rischio sono le radiazioni, specialmente quelle non ionizzanti, cioè onde che sono emesse dai nostri strumenti elettronici ed è per questo che risulta  fondamentale prestare attenzione alla nostra vicinanza con tali dispositivi.

Sono tre le modalità di prevenzione che si adottano in certi casi:

prevenzione primaria: si mette in pratica con la conoscenza;

prevenzione secondaria: consiste nella diagnosi precoce;

Foto di Benedetta Cicchitti

prevenzione terziaria: quando una persona si è già ammalta di tumore cosa si può fare per ridurre i danni del tumore stesso, e nelle persone che sono state curate cosa si può fare per ridurre il rischio che il tumore si ripresenti. Si tratta di un problema alquanto complesso, ciò che potrebbe essere utile sapere è che le persone che sono state operate o comunque curate, possono avere la scomparsa del tumore, che però si può ripresentare nel tempo. A queste persone viene consigliato un percorso di controlli da effettuare con regolarità e puntualità, bisogna seguire le indicazioni degli specialisti.

Foto di Ilaria Sputore

L’ultima parte dell’incontro viene dedicata alle domande degli studenti, il primo è Andrea che chiede una consulenza sullo stato di salute della mamma e sulle possibili conseguenze di una recente operazione, gli esperti sono più che felici di rispondere rassicurandolo.

Le ultime domande sono rivolte da Laura:

“Se un tumore dovesse ripresentarsi a distanza di tempo, il corpo potrebbe reagire in maniera differente e magari migliore rispetto alla prima volta?”

Purtroppo, risponde il Dott. Luciano Laudadio,  è difficile che possa reagire in maniera migliore, in genere una persona che ha già effettuato delle cure ha minori probabilità di rispondere bene alle cure e quindi di guarire. Possiamo dire che c’è di positivo però che la ricerca oggi è talmente evoluta e talmente rapida che una malattia che oggi non sappiamo come curare bene, fra tre anni magari sarà meglio affrontabile, quindi è essenziale aver fiducia nella ricerca che, del resto, come abbiamo visto in questi anni è in grado, alcune volte,  di dare veramente delle risposte straordinarie in brevissimo tempo.

 “Negli ultimi tre anni anche a causa della pandemia è aumentata notevolmente la paura nelle persone, anche in campo medico, che talvolta le ha portate a sottrarsi dal sottoporsi ai dovuti controlli, come si può aiutare queste persone a superare tale timore?”

Essendo io un medico di famiglia, risponde la Dott.ssa Silvana Di Santo, ogni giorno mi trovo ad affrontare queste situazioni con i pazienti. Perché tanta paura? Purtroppo, dobbiamo dirlo, i media non ci hanno aiutato, in nessun campo. I media vogliono avere un ritorno: devono vendere un prodotto e provocare anche con notizie che possono aumentare la sensazione di pathos nell’opinione pubblica. Noi viviamo con molto pathos anche le malattie.

Anche la pandemia che abbiamo vissuto, non era un qualcosa che non poteva succedere, era un qualcosa che era previsto, che aspettavamo tutti, in primis noi medici, da tanto tempo, poi ci ha colti impreparati per diversi motivi, proprio  come le malattie.

Per non andare incontro alle paure bisogna uscire dal silenzio, ma soprattutto chiedere le informazioni a fonti ufficiali e non a chi vuole solo fare spettacolo, basti pensare a quello che è successo con i vaccini.

Dobbiamo fare qualcosa tutti assieme: prendere coscienza del fatto che esistono le malattie, avere fiducia nella scienza, uscire dall’ignoranza e conoscere bene le cose. E la paura?  La paura fa parte della nostra vita, alle volta la paura ti salva la vita, però bisogna saper distinguere paura da panico, perché il panico non ti fa ragionare.

Un consiglio che vi voglio dare? Prima abbiamo visto come alla base della piramide alimentare ci sia la convivialità intesa come socialità, la socialità è importantissima e non è quella che viviamo attraverso lo schermo di un telefonino,  la socialità è un mezzo per vincere le paure e per vivere con meno pathos certe situazioni, perché se voi vi incontrate e parlate faccia a faccia delle problematiche, potete vincere tante insicurezze. 

Laura Del Casale