Handicap: Motivo di svantaggio o pregiudizio

Limitazione di maggiore o minore gravità; limitazione permanente o transitoria nello sviluppo o nell’uso di una determinata funzione fisica o psichica, che colpisce un individuo fin dalla nascita o nel corso della sua esistenza e che lo condiziona.  Questa è la definizione della parola “Handicap” cercata su Google.

Dall’alba dei tempi, colui che è considerato diverso è sempre stato escluso dalla vita sociale, denigrato e perseguitato. Questo ha contribuito a creare pregiudizi nei confronti delle persone che sono portatori di handicap.  Nell’antica città-stato di Sparta, per esempio, i bambini che presentavano deformità venissero gettati dalle mura della città o come i malati psichici venissero rinchiusi e alle volte torturati. Al giorno d’oggi, sopratutto nelle scuole, viene insegnato a noi ragazzi che bisogna includere in gruppo anche il ragazzo “diverso” come se ce ne fosse di bisogno, come se per essere apprezzata una persona affetta da disabilità, che sia fisica o mentale, debba per forza essere aiutata. Un atteggiamento troppo positivo, che si basa sulla pietà e non sull’affetto gli faccia solo del male facendoli sentire sempre più diversi e allontanandoli sempre di più dalla “normalità”.  Come dice Paula, nel film “La famiglia Belier”, L’Handicap è un’identità. Io penso che questo sia sbagliato. Perché se una persona è affetta da una forma di disabilità deve essere per forza ricordata per essa? Abbiamo moltissimi esempi di come persone diversamente abili abbiano fatto tante cose ma che vengono ricordate solo per il loro “problema”. Nella mia vita, ho fatto molto spesso l’errore di trattare diversamente le persone con dei “problemi” e alle volte lamentandomi se i professori mi davano da fare cose con loro ma poi ho visto negli occhi di un ragazzo disabile la felicità nell’essere apprezzato, nell’essere trattato normalmente. ◦ Spero che prima o poi le cose cambino e che si inizi ad apprezzare queste persone senza dover per forza sottolineare quello che viene considerato un problema.

Gennaro Arcella, III C