Game over

Istituzioni e privato sociale uniti nel contrasto al gioco d’azzardo

di Chiara Capitanio, Riccardo Olivieri e Marta Uva, 2B

Si è conclusa con una mostra evento ai giardini Emanuele Luzzati di Genova il Progetto “Scuola viva e attiva …la risorsa siamo noi”, facente parte del più ampio Progetto Game Over, organizzato dalla ASL 3, Alisa e Regione Liguria e coadiuvato dalle Cooperative Ceis centro di solidarietà di Genova, Ma. Ris, Agorà, Associazione San Benedetto al Porto.

Il progetto per mezzo della scuola sensibilizza i ragazzi sul tema della ludopatia, dipendenza oggi ancora troppo sottovalutata e sconosciuta.

 

Venerdì 17 giugno le classi partecipanti si sono riunite per condividere i propri elaborati: disegni, fumetti, poster, meme e video.

Abbiamo avuto l’occasione di intervistare la dottoressa Paola Arnuzzo, psicologa e psicoterapeuta presso la ASL 3 coordinatrice di “Scuola viva e attiva”, responsabile del progetto.

 

Paola Arnuzzo ha raccontato le origini del progetto e i suoi obiettivi principali. 

«Il progetto è nato tre anni fa grazie a dei fondi stanziati dal Ministero della Salute per curare il disturbo da gioco d’azzardo e per prevenirlo. Abbiamo scelto di lavorare coi ragazzi giovani, tra i quattordici e i diciannove anni. I giovani sono vitali, recettivi e creativi, ma soprattutto lavorare con loro significa investire sulla salute della società di domani. Nel primo anno di Progetto abbiamo raggiunto ottanta ragazzi, nel secondo anno più di duecento e adesso, al terzo anno, più di seicento. Gli istituti scolastici coinvolti sono il D’Oria, il Cassini, il Nautico S. Giorgio, il Ruffini, il Da Vinci e il Calvino».

Come hanno lavorato i ragazzi?

«Tutte le classi hanno fatto un percorso formativo sulle dipendenze e sull’azzardo attraverso un ciclo di incontri coi nostri operatori, secondo una metodologia interattiva; quindi hanno scelto fra gli stimoli ricevuti quello che più li ha colpiti e hanno creato di loro iniziativa un messaggio di salute rivolto ad altri giovani e alla popolazione: chi si è concentrato sulle conseguenze dell’azzardo, chi sui meccanismi che inducono il giocatore a continuare a giocare in modo problematico, chi sulla necessità o l’opportunità di chiedere aiuto.
I ragazzi sono stati capaci di creare dei prodotti comunicativi che riescono a parlare di questa tematica in modo efficace, utilizzando il loro linguaggio e le loro competenze per informare e sensibilizzare altri giovani su un tema di salute importante e oggi ancora sottovalutato nonostante la sua diffusione».

Come può e potrà aiutare i giovani il progetto Game Over?

«Il progetto “Scuola viva e attiva … la risorsa siamo noi” coinvolge i giovani in una formazione che li aiuta a sviluppare il senso critico, informandoli e facendoli riflettere sulle caratteristiche della dipendenza, del gioco d’azzardo e sui meccanismi che possono indurre a sviluppare comportamenti problematici; i giovani vengono poi accompagnati a esprimere il loro pensiero in modo originale e creativo, realizzando un prodotto di comunicazione rivolto ad altri giovani; si tratta quindi di una sensibilizzazione alla popolazione sul tema dell’azzardo di cui i veri protagonisti sono i giovani stessi».


Gli operatori della ASL 3 hanno espresso soddisfazione riguardo gli elaborati degli studenti, concludendo positivamente il terzo anno di vita del progetto Game Over “Scuola viva e attiva … la risorsa siamo noi”.

Qui di seguito le video interviste realizzate dalla nostra classe per il progetto:

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Giovani e ludopatia

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