Ricerca e carriera universitaria tra miti e realtà

Il quinto anno è, per molti studenti, un momento abbastanza particolare. Ci si ritrova in balia di emozioni contrastanti: dalla gioia di rivedere i propri compagni e il ritorno alla  routine scolastica, alla malinconia legata ad un futuro pieno di incertezze e di insicurezze. La confusione attanaglia le menti di molti maturandi. La  prof.ssa Chiara Palmieri, docente di patologie veterinarie presso la School of Veterinary Science nell’Università del Queensland, e ospite gradita dell’incontro avvenuto ieri nell’ Auditorium del Polo Liceale Mattioli,  ha ricordato come,  nel momento della scelta legata alla carriera da intraprendere, si sia sentita alquanto disorientata.

A soli 3 giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, la Palmieri ha tenuto a rassicurare gli studenti su quanto l’essere indecisi sul proprio futuro sia un qualcosa di normale, un’emozione da abbracciare senza angoscia ma con grande spirito di intraprendenza ed un pizzico di coraggio. La sua storia è un esempio su come il sapersi reinventare sia una capacità dal valore inestimabile.

Dopo essersi diplomata al liceo classico di Vasto, ha dovuto affrontare la difficile scelta universitaria e, dopo aver superato i test di medicina e di veterinaria, ha deciso di seguire proprio veterinaria. I cinque anni sono passati non senza difficoltà e, al loro termine, ha cercato di intraprendere la carriera ma si è resa conto che purtroppo quella non era la sua strada. Ha deciso così di partecipare ad un dottorato in patologia sulle malattie degli animali clonati, della durata di tre anni, che le ha aperto le porte della ricerca. Quest’ esperienza le ha dato modo non solo di viaggiare e conoscere nuove persone, ma anche di capire, una volta tornata in Italia, che la patologia era ciò che desiderava approfondire. Ha dovuto pertanto affrontare un training di cinque anni a Milano per essere riconosciuta a livello internazionale come patologa che l’ ha portata poi, per ben due mesi, in California, per un altro training sulla patologia aviare. Al termine di queste esperienze le si è aperta una porta che ha cambiato radicalmente la sua vita: un posto nell’Università del Queensland. Ha deciso di buttarsi in questa nuova avventura lasciando il suo posto da ricercatrice in Italia e dando una svolta alla sua carriera, una carriera che ancora oggi porta avanti con grande orgoglio e soddisfazione, facendo ricerca sui timori degli animali, attività di laboratorio e insegnando. Il suo di certo non è stato un percorso facile. Ha dovuto affrontare momenti critici con ripensamenti e cambiamenti ma, anche momenti ricchi di scoperte, avventure e piacevoli incontri. 

Al termine della sua presentazione la prof.ssa Palmieri ha tenuto a “sfatare” alcuni miti che riguardano coloro che lavorano nell’ambito delle scienze, affermando che non bisogna essere eccellenti nelle materie scientifiche per intraprendere un percorso di natura scientifica. 

Alla fine dell’incontro ha dato modo agli studenti presenti di porle alcune domande e soddisfare la loro curiosità su come sia riuscita a conciliare vita privata e familiare con un lavoro così impegnativo, sulle difficoltà legate ad un approccio con una lingua inglese a lei ostica, sulle sue aspettative riguardo il futuro. Tutti gli ostacoli incontrati lungo il suo percorso, risponde la Palmieri, sono stati solo motivo di crescita e miglioramento e, nonostante abbia dovuto fare parecchi sacrifici durante i suoi anni di studio, questi non l’hanno di certo privata di una famiglia e di molti amici. Per quanto riguarda il suo futuro, non sa con assoluta certezza cosa ne sarà di lei tra dieci anni, ma spera di poter continuare questa carriera che ama e che non smette mai di appassionarla. 

 

 

Stefania Capuano