Il riccio calciatore

Il mio riccio si chiama Pelè come il mio calciatore preferito.
Lo trovai mentre giocavo con un mio amico a calcio.
Il nostro pallone finì in una buca, che era la sua tana, e si bucò per colpa del riccio… Allora decisi di
tenerlo.
Pelè è grande come una pallina da tennis, ha gli aculei lisci di colore marrone scuro con qualche
sfumatura bianca.
Gli piace molto la frutta, in particolare l’anguria. La cosa che gli piace di più è farsi fare, di sera, le
coccole sul divano. Una sera mi sono distratto e il riccio si è nascosto sotto un cuscino a mia
insaputa. Quando ho visto il cuscino muoversi, ho iniziato a gridare pensando che fosse stregato!
Era inverno, io e Pelè stavamo andando sullo slittino alla Muanda (…Lo sapete che vuol dire
mutanda?).
Mentre scivolavamo, prendendo una curva, il mio piccolo amico cadde e iniziò a rotolare e rotolare
e rotolare, fino a che la neve iniziò ad attaccarsi a lui, creando una grossa palla che scendeva
rovinosamente verso valle.
La palla di neve era grande come una ruota di una macchina ed era dura come il ferro e bianca
come il latte. Intanto a valle si stava svolgendo una partita molto importante per il nostro paesino.
Negli ultimi minuti della partita, la palla di neve arrivò nel campo da calcio e fece fare goal alla
nostra squadra.
Da allora Pelè divenne la nostra mascotte. Il suo completino aveva una montagna disegnata sulla
maglia perché la nostra squadra si chiama “TUTTI IN MONTAGNA”.
Questa è la storia del mio amico Pelè.


Disegno di Matteo Alia

Testo di Matteo Alia, Sofia Arcari, Matteo Lazzarin, Aurora Selva Bonino, Pietro Zago

 (I A, scuola Marconi)