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Visita alla Riserva Abetina di Rosello e alle Cascate Del Verde

In occasione delle Giornate del Pianeta Terra, organizzate dal Centro Culturale VastoScienza, noi alunni del Polo Liceale Mattioli abbiamo avuto l’occasione di visitare la Riserva Naturale Regionale “Abetina di Rosello”. 

Ci troviamo in Abruzzo, in provincia di Chieti, più precisamente nel comune di Rosello. 

L’area protetta si sviluppa essenzialmente su due versanti opposti divisi dal torrente Turcano. La Riserva, da sempre oggetto di  studi e ricerche da parte di varie università, è eccezionalmente ricca di difformità ambientale e di biodiversità, tanto che al suo interno sono state individuate due nuove specie: un dittero e un lichene. 

Si tratta di uno dei boschi meglio conservati in Italia. Importante sapere che, nella zona integrale della Riserva, il bosco viene lasciato alla sua evoluzione naturale, escludendo ogni intervento da parte dell’uomo.  

Se l’Abetina si è conservata fino ad oggi nella sua integrità senza tagli o danni è anche per la scarsa praticabilità del bosco. 

La flora

Assistiamo alla presenza dominante di specie arboree nobili come aceri, tigli, frassino maggiore, olmo montano, carpino bianco. È inoltre possibile trovare alcuno specie rare come l’agrifoglio, il faggio a foglie larghe, il pungitopo maggiore, l’iberico arbustivo (che abbiamo avuto la fortuna di vedere a percorso quasi terminato). La presenza di ambienti particolarmente umidi permette la nascita e lo sviluppo di altre numerose piante rare. 

Presenti anche molteplici finiture di orchidee di vario genere. 

L’albero più alto d’Italia

Recenti rilievi hanno permesso la misurazione di esemplari di abeti dalle dimensioni straordinarie: alcuni con circonferenze che superano i cinque metri e molti altri che superano i quaranta metri di altezza. 

Il legno morto 

Importante sapere che nella zona integrale della Riserva, il bosco viene lasciato alla sua evoluzione naturale, escludendo ogni intervento da parte dell’uomo. È per questo che è possibile individuare nella zona il così detto “legno morto”, in gergo “necromassa”: è possibile trovare alberi marcescenti sia in piedi che a terra, lasciati esattamente lì dove sono caduti; essi rappresentano un concentrato di vita (diventati habitat per insetti e uccelli, fertilizzanti per il terreno). La necromassa è un fondamentale indicatore della gestione forestale e del grado di vetustà di un bosco (oltre che della sua biodiversità). 

Il carotaggio: stabilire l’età di un albero e non solo

Il carotaggio è una tecnica che permette di prelevare un tassello di legno che corrisponde al raggio del tronco. È un metodo poco invasivo che consiste nell’avvitare una sorta di “trivella cava” nel fusto dell’albero. Sul campione che viene estratto è possibile contare gli anelli che ci permetteranno di determinare l’età dell’albero. 

Grazie a questo metodo è stato anche possibile risalire alla storia climatica che ha accompagnato la pianta nel corso della sua vita. 

 

La fauna 

Si contano oltre 40 specie di mammiferi, 150 specie di uccelli, 11 di anfibi e 10 di rettili.   Abbiamo avuto modo di osservare da vicino la salamandrina dagli occhiali, un anfibio della famiglia Salamandridae. Tra le altre specie presenti: picchio rosso mezzano, lupo, gatto selvatico, orso bruno marsicano. 

Un luogo ricco di storia 

Bosco antichissimo e ricolmo di alberi secolari, ha da sempre occupato un ruolo centrale nelle vite degli abitanti del posto. Già dal 1800 venne eseguita una perizia che descriveva alla perfezione tipologie di abetine di varie dimensioni con una storia importante alle spalle. Basti pensare che ci troviamo proprio dove ebbero luogo le imponenti guerre sannitiche. 

L’idea di istituire una riserva per tutelare la zona ha inizio negli anni ottanta e vede come protagonisti il sindaco di Rosello affiancato da alcuni ambientalisti. 

Nel 1992 viene riconosciuta come Oasi di protezione della fauna e Oasi del WWF. Nel 1997 venne istituita la Riserva Naturale Regionale Guidata. L’Abetina fa parte anche della Rete natura 2000. 

La giornata si è conclusa con la visita alla meravigliosa Cascata Del Verde, di cui siamo riusciti a contemplare la bellezza. 

Un grazie va a Mario Pellegrini, direttore della Riserva Naturale e a Mira Colangelo, guida ausiliaria, che ci hanno accompagnato in questo magnifico viaggio nella natura.

Laura Del Casale