• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Al Mattioli incontro con Domenico Cavacini per la presentazione della mostra “Popoli in movimento. Quando gli immigrati eravamo noi”

Al Mattioli incontro con Domenico Cavacini per la presentazione della mostra “Popoli in movimento. Quando gli immigrati eravamo noi”

Martedi 4 aprile, nell’Auditorium del Polo Liceale Mattioli, il prof. Domenico Cavacini, Presidente della sezione A.N.P.I. di Vasto, ha incontrato gli studenti per parlare della mostra fotografica dal titolo “Popoli in movimento. Quando gli immigrati eravamo noi”, situata all’ingresso del nostro Istituto. 

L’intervento del prof. Cavacini ha rimarcato gli obiettivi perseguiti dall’A.N.P.I. che mirano a sostenere valori fondamentali quali la pace, i diritti umani, l’informazione libera e indipendente, la memoria attiva nelle scuole, il contrasto giuridico e culturale ai neofascismi e neonazismi.

Oggi ha ancora senso parlare di neofascismi e neonazismi?  S tratta di termini nulla affatto obsoleti, ma di parole dotate di una grande forza evocativa di tutte quelle visioni del mondo che si fondano sulla prevaricazione e la violenza. Dietro i dati che intendono descrivere gli andamenti dei flussi migratori c’è, molto spesso, un certo tipo di narrazione implicita che è necessario saper riconoscere per smascherare stereotipi e pregiudizi.

Cavacini ha invitato i ragazzi a visitare la mostra fotografica, sostando, soprattutto, di fronte alle immagini di tanti nostri connazionali che molti anni fa sono partiti per sfuggire alla fame, alla miseria e alla disoccupazione e che, in molti casi, risultano quasi perfettamente sovrapponibili alle immagini dei migranti di oggi.

La mostra, nata dalla collaborazione della Fondazione Paolo Cresci, per la storia dell’emigrazione, con il fotografo Francesco Malavolta autore di un gran numero di immagini prese sui “fronti di guerra” della nuova emigrazione nell’area del Mediterraneo.  è  composta da numerose fotografie di Malavolta, da oltre venti anni foto-giornalista impegnato nella documentazione dei flussi migratori.

«Guardando queste foto –  dichiara Cavacini – tornano in mente le parole della canzone “Titanic” di De Gregori: “…per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America”. “Sono passati più di 100 anni da quando gli italiani sono stati costretti ad emigrare per cercare un futuro altrove e, oggi, ci troviamo a piangere, ancora una volta, i bambini, le donne e gli uomini che muoiono affogati nel Mediterraneo senza aver avuto diritto nemmeno alla terza classe di un bastimento nel loro viaggio della speranza. Possibile che abbiamo già dimenticato?”.

Il nostro tempo è quello della globalizzazione, eppure, viaggiano in sicurezza solo le merci.

La drammaticità e il mistero così efficacemente rappresentati dalla fotografia sia occasione di memoria e riflessione. È  necessario spingersi oltre, diventare testimoni senza pregiudizi, guardarsi intorno con occhi attenti e cogliere la gravità di quello che accade.  È il momento di restituire pezzetti di diritti sottratti agli umani.

È stato prezioso aver avuto la possibilità di trattare un argomento talmente importante in un modo così diretto nella nostra scuola, poiché sono queste le esperienze che fanno crescere. Ci auguriamo che questo incontro e la visione della mostra fotografica alimentino la speranza di un cambiamento. Solo attraverso i giovani e la loro formazione si può sperare in futuro migliorabile. 

 

Ilaria Sputore