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Progetto STEAM Erasmus Plus: la mia settimana in Portogallo 

Nella settimana compresa tra il 26 marzo e il 1 aprile, grazie al progetto Erasmus “STEAM Education Develops in 21st Century Schools”, io ed altri quattro studenti del Polo Liceale Mattioli, accompagnati dai docenti Stefano Calvano e Giuseppina Addeo, abbiamo avuto l’opportunità di scoprire tutte le bellezze di Lisbona e dei tanti posti suggestivi che la circondano.

Appena arrivati, per cominciare al meglio, non ci siamo fatti scappare il meraviglioso tramonto dal Castelo de São Jorge, che si trova sulla collina più alta del centro storico della capitale, dal quale, camminando in alto attorno alle mura e affacciandoci dalle torri, la città appariva in silenzio e potevamo sentire soltanto i versi degli innumerevoli pavoni che riempivano gli spazi.

Lunedì 27 marzo

Le giornate seguenti sono state ben organizzate per noi dalla scuola ospitante, “Agrupamento de Escolas Eduardo Gageiro”, che ha fatto sì che potessimo conoscere per bene non soltanto la struttura scolastica e i suoi studenti, ma anche la città di Sacavém e i caratteristici luoghi di tutta la regione.

Già dal primo giorno, dopo una breve presentazione dell’istituto, che ospita un gran numero di ragazzi di ben 42 diverse nazionalità, e dopo una visita all’interno dei laboratori, ci siamo subito spostati nella zona dell’Oceanarium di Lisbona e del centro commerciale dedicato a Vasco da Gama (noto esploratore portoghese, scopritore della via marina per le Indie).

Abbiamo ricevuto il benvenuto da parte del Preside e dei professori, abbiamo pranzato tutti insieme nella mensa scolastica; nel pomeriggio abbiamo totalmente cambiato scenario e cominciato la nostra visita turistica.

È stato affascinante vedere quanto fosse effettivamente sviluppata questa parte della città, piena di enormi palazzi vetrati, di strutture imponenti e luminose, ad un passo dal fiume Tago, il più lungo della Penisola Iberica.

L’acquario, impostato intorno ad un enorme vasca centrale, ci ha mostrato non soltanto la flora e la fauna dell’oceano Atlantico, ma anche del Pacifico, dell’Indiano e delle regioni antartiche.

Martedì 28 marzo

La mattinata di martedì è cominciata ugualmente a scuola con dei workshop dedicati alla programmazione dei robot e dei droni, ma nel pomeriggio abbiamo visitato svariati luoghi, tra cui: la torre di Belém, il museo di Arte, Architettura e Tecnologia (MAAT), il monumento alle scoperte (Padrão dos Descobrimentos), il Centro Cultural de Belém e il Mosteiro dos Jeronimos.

I monumenti più famosi tra questi, poiché dichiarati entrambi dall’UNESCO Patrimoni dell’Umanità, sono l’imponente Torre di Belém, che sembra nascere dalle acque del fiume e che risale al 1515, e il monastero dei Gerolamini, celebrazione del periodo storico più importante della nazione portoghese.

È stato un incanto visitare questi luoghi durante una splendida giornata di sole, anche perché ampi erano gli spazi aperti con parchi e giardini e questi decoratissimi monumenti in stile manuelino sembravano risplendere.

La maestosa architettura all’interno del monastero, gli artisti di strada che rendevano l’atmosfera quasi surreale, e le tipiche e squisite Pasteis de Belém, hanno reso questo pomeriggio forse uno dei più belli di tutto il viaggio.

Abbiamo persino attraversato il Ponte 25 de Abril durante l’ora del tramonto, cantando insieme in autobus le più famose canzoni inglesi che un po’ accontentavano i gusti di tutti, mentre ci dirigevamo a vedere il santuario nazionale del Cristo Rei (ispirato alla statua del Cristo Redentore che si trova a Rio de Janeiro).

La cena tutti insieme per concludere la serata è stata indubbiamente la ciliegina sulla torta.

Mercoledì 29 marzo

Mercoledì ovviamente non ci siamo tenuti a riposo e il nostro conta passi ha registrato più o meno lo stesso numero del giorno precedente: in programma c’erano Cabo da Roca, il villaggio storico di Sintra, la spiaggia di Guincho e l’affascinante Cascais.

Possiamo dire di essere stati nel punto più occidentale dell’Europa continentale (escludendo cioè le isole), in quanto Cabo da Roca è situato sulla costa portoghese esattamente a 38° 47′ di latitudine nord, e a 9° 30′ di longitudine ovest.

Nel centro storico di Sintra, adornato da molteplici case dai colori pastello che creano un’atmosfera quasi fiabesca, abbiamo visitato gli interni del Palácio Nacional, il quale presenta preziose tracce di architettura medievale, gotica, manuelina, rinascimentale e romantica.

Di questo forse l’ambiente più affascinante è stato quello della cucina, che costituisce la parte che maggiormente contraddistingue l’edificio.
L’ampia stanza è sormontata da due giganteschi camini conici alti 33 metri, contiene due grandi forni, una zona per la cottura dei cibi che occupa l’intera parete, e inoltre presenta il maestoso stemma dei reali del Portogallo e quello dei Savoia. 

Gli scenari sono cambiati totalmente quando ci siamo spostati per ammirare le due località balneari: Guincho, esposta totalmente alla potenza dell’oceano Atlantico e perfetta per praticare surf, e Cascais, ideale meta per le vacanze dove abbiamo trascorso il nostro pomeriggio libero.

Questa giornata insomma profumava di estate e ci ha fatto scoprire zone distanti dal centro di Lisbona, che ugualmente meritano di essere esplorate.

Giovedì 30 marzo

Giovedì mattina tutti a scuola poiché era pronto per noi il laboratorio dedicato ai software di progettazione 3D.

I professori ci hanno dato l’opportunità di creare un portachiavi personalizzato, che avrebbero poi stampato e quindi reso reale grazie alla modellazione a deposizione fusa (FDM) della stampante dell’istituto. 
Abbiamo inoltre decorato i nostri robot, iniziati nei giorni precedenti, con le varie bandiere (o diversamente a nostro piacimento), e quindi portato a termine i nostri lavori assieme agli studenti ospitanti.

Dopo il pranzo nella mensa della scuola, nel pomeriggio ci siamo spostati nel centro di Lisbona. Qui abbiamo percorso le strade principali e ammirato numerose chiese (tra cui la Capela de São João Baptista e la Chiesa di Nostra Signora dell’Incarnazione), fino ad arrivare alla famosissima Praça do Comércio, che rappresenta uno dei luoghi più caratteristici della città. 

Il giro panoramico nel tradizionale tram 28 ci ha permesso infine di passare per i quartieri più storici e di inerpicarci anche per le stradine più strette che sembravano quasi fatte su misura per il suo passaggio.

Abbiamo trascorso le ore più belle di fine giornata affacciandoci direttamente dal Miradouro de Santa Luzia, che attira molti visitatori per la vista pittoresca  sul vecchio quartiere di Alfama e sul fiume Tago, grazie alla presenza di un caratteristico pergolato ricoperto da bouganville.

Siamo dunque riusciti a vedere anche la parte di Lisbona più romantica e poetica.

Venerdì 31 marzo

L’ultimo giorno non poteva non essere dedicato a Sacavém, il quartiere che ospita la scuola e nel quale abbiamo soggiornato; qui abbiamo visitato il museo della ceramica e la biblioteca municipale Ary dos Santos.

Con l’intento di preservare la memoria dell’antica fabbrica, il museo contiene oltre 5.000 stoviglie, circa 100 azulejos, ma soprattutto il forno 18, rotondo e con 10 bocche, da dove un tempo uscivano pezzi di riconosciuta bellezza. Intorno ad esso è organizzato tutto lo spazio espositivo, che ci ha permesso di conoscere l’incantevole storia della cittadina.

La biblioteca infine, dedicata all’omonimo poeta e distribuita su tre piani, nasce con l’idea di creare uno spazio accogliente per soddisfare le esigenze sia dei grandi che dei più piccoli. Questa presenta infatti non soltanto spazi per la lettura, ma anche altri  per l’ascolto dei cd, per la visione dei film e persino per i laboratori infantili.

Nel pomeriggio, tempo libero nel quale abbiamo scelto di ritornare ad ammirare il Cristo Rei e di andare a vedere la caratteristica Pink Street, che è uno dei luoghi più fotogenici in città (oltre che una delle tante anime della vita notturna a Lisbona).

Durante l’ultima cena, come ogni spostamento Erasmus, non poteva mancare la consegna degli attestati. Poi, tra abbracci e sorrisi, ci siamo tutti salutati, pronti per la partenza del giorno dopo.

 

Credo che questa sia stata una delle esperienze migliori della mia vita, e che mi abbia fatto crescere molto sotto ogni aspetto. Tra le strade di Lisbona si è creato un gruppo unito ed ho conosciuto persone che porterò nel cuore: è per questo che rimarrà una città importante per me.  
Per le gare la mattina , pur di trovare le ciambelle a colazione; per il sole estivo e per i colori delle case; per le corse per tornare in tempo ai punti di ritrovo; per Giulia, Diana, Emanuele e Davide; infine per le risate spensierate che ci hanno per un po’ allontanati dalla frenesia della vita quotidiana, Lisbona è fatta di bei ricordi e tanto amore nella mia mente.

Sarò per sempre grata di essere stata così tanto fortunata ed auguro a tutti di vivere qualcosa di simile.


Ilaria Sputore