E ti senti piccolo…

 E ti senti piccolo, minuscolo, ridicolo. Quella lontananza pensavi non esistesse, ora ad un passo da te si prende gioco di quanto folle potessi essere. Un attimo e il mondo su cui poggiavi i tuoi piedi, scalzi e certi che la superficie non avesse crepe su cui tagliarsi, si discosta da quel sorriso rassicurante. E le dita e le mani e le gambe e i piedi rimpiccioliscono sempre più. E le incertezze e i dubbi e la mancanza e la solitudine accrescono sempre più. Quanto più dolce l’amore quanto più amara la constatazione della distanza che ci separa. Un tuffo tra quelle braccia, un palliativo alla realtà ed un manto grigio e spoglio dai suoi abiti, ma necessario per poterne apprezzare le sfumature. E magari ti eri solo distratto. Convinto bastasse vedere delle chiazze scure per chiamare una terra malata. Qualsiasi cosa sa morire e sa anche rinascere, così i miei occhi. E la gioia e la bontà invade il tuo cuore perché hanno trovato con chi condividere le proprie lacrime.

Giuseppe Bellassai V C Liceo Scientifico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)