“Combattere contro il cattivo linguaggio significa opporsi al declino della società” (G. Orwell ).
Il 26 maggio noi studenti delle classi 1C e 1ASA del Polo Liceale Mattioli di Vasto, a conclusione del nostro percorso di Ed. Civica incentrato sulla comunicazione non ostile, ci siamo recati presso il Nuovo Polo Bibliotecario Comunale “Raffele Mattioli”, dove siamo stati accolti dalla responsabile Maria Grazia Della Penna, per svolgere attività di ricerca e di studio.
Questa struttura, attualmente rimodernata e ristrutturata, risale al 1522 ed è stata realizzata dai D’Aragona. Nel 1615 fu acquistata da Giovan Carlo di Pompeo Bassano e da costui passò poi al marchese Cesare Michelangelo d’Avalos, che la trasformò in dimora principesca e l’arricchì di oggetti d’arte. Alla morte del “Magnifico” marchese, l’edificio fu progressivamente abbandonato. Ai primi del ‘900 divenne di proprietà di privati, che lo utilizzarono come sede per la lavorazione del tabacco orientale fino agli anni ’60. Oggi è un centro culturale aperto alla cittadinanza e offre un servizio prezioso per gli studenti, che, grazie al prestito interbibliotecario, possono accedere ad un patrimonio librario notevole, compresi i cataloghi delle biblioteche universitarie nazionali.
Dopo aver riesaminato insieme il manifesto della Comunicazione non ostile, il nostro compito è
stato quello di creare 10 slogan per la “Comunicazione gentile”, ovvero una comunicazione che faccia riferimento a un linguaggio mite, gentile appunto, come quello della nostra Costituzione, riflettendo sul potere delle parole, che sono riuscite ad alfabetizzare popolazioni di persone che non erano capaci nemmeno di apporre una firma.
Assieme alle proff.sse Francesca Cinquina e Teresa Pardi, abbiamo letto alcune pagine di Zagrebelsky, ex Presidente della Corte Costituzionale, il quale scrive: “Chi non ha i nomi per la sofferenza, la agisce volgendola in violenza”. Il noto giurista, traendo spunto dalle parole di Ludwig Wittgenstein “i limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”, “la caduta del linguaggio è la caduta dell’uomo”, nel suo ideale decalogo dell’Etica democratica sostiene che il numero di parole conosciute ed usate è direttamente proporzionale al grado di sviluppo della democrazia. Del resto, secoli prima lo stesso Socrate, nel rivolgersi a Critone affermava: “Tu sai bene che il parlare scorretto non solo è cosa per sé sconveniente, ma fa male anche alle anime”. Le parole, dunque, sono meccanismi potenti il cui uso implica una forte responsabilità.
Al termine dell’attività ci siamo recati presso il Comune di Vasto, dove siamo stati accolti nella Sala Consiliare “G. Vennitti” dagli Assessori alla Cultura, al Welfare e all’Inclusione Sociale Nicola Della Gatta e alle Politiche Giovanili, al Patrimonio e ai Servizi Civici Paola Cianci. In questa sede istituzionale ci siamo interrogati su come vada impostato un confronto politico costruttivo, che si fondi sul rispetto delle differenti opinioni e sul desiderio di essere utili alla collettività piuttosto che di imporre la propria volontà. Abbiamo potuto ascoltare direttamente le testimonianze degli assessori e comprendere l’importanza della cultura, soprattutto in ambito politico. Queste le parole di Nicola Della Gatta: “Io ho frequentato il Liceo classico e mi sono laureato in Lettere antiche, eppure sono riuscito ad entrare a far parte della politica della mia città e a poter dare il mio contributo. Se devo essere sincero, di questo sono molto onorato perché fare politica non significa esprimere il proprio parere con lo scopo di sminuire quello degli altri, ma vuol dire confrontarsi e trovare una soluzione nata dall’unione dei pareri di tutto il Consiglio. Con questo, ragazzi, voglio farvi capire che partecipare attivamente e dare il proprio contributo al benessere collettivo è la chiave per un futuro migliore e fatto di possibilità”.
Anche il Sindaco di Vasto Francesco Menna ha voluto darci la sua testimonianza: “Sin da quando ero piccolo – ha raccontato – ho sempre avuto la passione per il diritto e quindi mi sarebbe piaciuto studiare giurisprudenza, però, al momento della scelta della facoltà universitaria, presi tutt’altra strada. Passò un anno e mi accorsi che stavo facendo tanti sacrifici per qualcosa che non mi piaceva tanto quanto il diritto, così decisi di cambiare università, iscrivendomi a Giurisprudenza. Dopo essermi laureato e aver raggiunto degli obiettivi importanti, tra cui quello di entrare nel mondo della politica, ho avuto la conferma che la passione vince su tutto. Il motivo per cui ho voluto raccontarvi la mia storia, ragazzi, non è perché dobbiate essere informati sulle vicende del Sindaco, ma per farvi capire che nella vita si può sempre cambiare idea, anche dopo aver fatto una scelta importante. Inoltre, voglio ricordarvi che la porta del Sindaco è sempre aperta per accogliere i vostri bisogni e i vostri consigli, al fine di costruire una città sostenibile per noi e per le generazioni future”.
Alla luce di quanto detto da due dei più importanti membri del nostro Consiglio Comunale, noi studenti ci portiamo a casa il valore della cultura come strumento per combattere la disinformazione, il coraggio di cambiare idea per vivere la vita che ognuno di noi si augura e l’importanza della partecipazione alla costruzione del bene comune.
Prendendo parte a questo incontro, possiamo dire che il bellissimo messaggio lanciato dalle autorità locali ci è arrivato forte e chiaro e che le loro parole ci hanno fatto riflettere sul fatto che vivere la cittadinanza in modo consapevole e attivo significa dare il proprio contributo per qualcosa di importante e che solo dall’unione delle forze può nascere una società più equa, caratterizzata dalla valorizzazione di ogni sua componente. Concludiamo ringraziando tutti coloro che ci hanno ospitato in Comune per il loro prezioso tempo, speso per educare noi cittadini del Domani.
Caterina Di Guilmi
Clarissa D’Aloisio
Carlotta Russi