AUGUSTA, ODI ET AMO.

Lasciare il proprio paese, per quanto esaltante sia per i giovani andare incontro ai propri sogni, è sempre uno strappo. Così è per Chiara Passanisi della V BL del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, del II Istituto di Istruzione Superiore “A. Ruiz” di Augusta, che ci offre più di una ragione per innamorarci della sua città .

Augusta, la mia città natale. Augusta ”odi et amo”. Augusta dalla quale mi allontanerò. Augusta dove vorrò sempre tornare. Da diciotto anni vivo Augusta, vivo le sue vie, vivo le sue scuole, vivo le sue chiese, vivo le sue bellezze, vivo purtroppo i suoi limiti. Augusta che, da paese, lo scorso due dicembre, è diventata ufficialmente “città di Augusta”. La sua storia non è affatto breve, infatti, se volgiamo lo sguardo verso il passato, troviamo nel suo territorio  tracce che risalgono al Paleolitico. Sicuramente Augusta è stata un porto accogliente durante le colonizzazioni e un territorio dalla posizione strategica, colmo di potenzialità da offrire, un punto dove fermarsi a riposare durante le lunghe navigazioni, un punto dal quale poter avvistare i nemici con anticipo per potersi armare e difendere, come nel caso dei forti Garcia e Vittoria.

 Nel corso dei decenni Augusta è stata colonizzata e governata da diversi popoli, ognuno dei quali ha lasciato un segno evidente e tangibile sul territorio, come nel caso della dominazione di Federico II di Svevia che permise la costruzione di fortificazioni e strutture ancora oggi presenti, seppur spesso malmesse, come il castello svevo, o gli spagnoli la porta spagnola e i resti del Rivellino. Inoltre, ad incrementare la fama di Augusta, ebbe sicuramente un ruolo fondamentale l’hangar come base per i dirigibili durante la prima Guerra Mondiale. Quanto citato fino ad ora è soltanto una piccola porzione del patrimonio storico e culturale di Augusta, la cui storia cela sempre gradevoli sorprese anche ai cittadini stessi, dai più piccoli ai più grandi.

 Da un punto di vista urbanistico in passato aveva una rilevanza maggiore l’ isola, oggi chiamata dai cittadini “Augusta centro”, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista abitativo; oggi, invece, abbiamo anche altre zone del territorio di Augusta molto importanti, fornite e abitate, come la “borgata”, il “monte” e Brucoli, collegate al centro storico della città dalla porta Spagnola e dal ponte nuovo. La “borgata” è una zona molto estesa della città di Augusta e oggi ormai caratterizzata dalla presenza di piazze, scuole, distributori di carburante, supermercati, diverse tipologie di negozi e comprende anche il lungomare e le saline che hanno avuto un ruolo molto importante economicamente in passato. Monte Tauro, zona chiamata così proprio per la forma caratteristica che sembra somigliare alle corna di un toro; Brucoli, famosa per il suo golfo, che regala la magnifica vista dell’Etna e il suo canale che accoglie un numero cospicuo di barche grazie alla presenza di diversi pontili, soprattutto durante la stagione estiva. La località è conosciuta anche per il villaggio turistico “Brucoli Village” che accoglie ogni anno numerosi turisti in cerca di serenità e zone balneari sorprendenti come quelle che Augusta regala. In realtà, anche se forse non tutti lo sanno, del territorio di Augusta fanno parte anche Monte Carmelo e Agnone Bagni. Quest’ultimo conosciuto come meta estiva e chiamato così perché la costa forma un angolo retto che in dialetto siciliano veniva detto proprio “agnuni”.

Oggi come oggi, da ragazza diciottenne, posso sì affermare la mia voglia di credere e di investire sulla mia città, ma al tempo stesso avere la consapevolezza che, seppur bella, questa città non potrà permettermi di cominciare i miei studi universitari senza lasciarla, potendo tornare solo in futuro. A mio parere, Augusta è una città su cui scommettere, una città che ha ancora tanto da offrire. Non si può negare che negli ultimi anni prima la pandemia e dopo la guerra in Ucraina hanno, purtroppo, rappresentato e continuano ancora oggi a farlo un colpo molto duro per quelle attività, alcune datate, altre in procinto di nascere che non hanno avuto le risorse necessarie per rimanere attive. Questo ha provocato la chiusura di alcune palestre, di alcuni negozi di abbigliamento, di alcuni bar, danneggiando quindi lo sviluppo dell’economia cittadina.

 Nonostante ciò, credo che un passo alla volta Augusta possa ritornare a crescere e a farsi notare a livello regionale, nazionale ed europeo. Gli elementi su cui Augusta dovrebbe puntare, secondo la mia opinione, sono la presenza del porto, di luoghi turistici, l’organizzazione di eventi culturali e la riqualifica di tutti quei beni culturali dalla portata eccezionale purtroppo abbandonati. Attualmente il porto di Augusta ha un ruolo notevole, in quanto fa parte della rete TEN-T “CORE” NETWORK come porto strategico dell’Unione europea e perché funge da cantiere navale, arsenale militare, terminal container e quindi ha molte di quelle funzionalità che, se perfezionate, eleverebbero notevolmente Augusta nel campo dell’economia marittima. Si potrebbe inoltre investire nel bunkeraggio, cioè nella vendita e nell’acquisto di navi, permettendo un’importante circolazione dell’economia. Poi nel turismo perché Augusta ha molto da raccontare sia dal punto di vista storico che territoriale e aumentare e migliorare i luoghi turistici presenti e la loro accessibilità potrebbe essere un punto su cui scommettere. Uno tra i primi investimenti da dedicare proprio al turismo, secondo me, potrebbe essere la riqualificazione delle acque con i depuratori per rendere balneabili quelle zone che oggi possono essere ammirate e vissute solo in parte. Un’altra iniziativa turistica potrebbe essere mirata a preservare le bellezze territoriali come le saline, inaugurando proprio un “museo delle saline” dove potrebbe essere preservata e raccontata la loro storia, la loro importanza per il territorio e per la popolazione e dove potrebbe essere realizzata una struttura per ammirare da vicino, ma in maniera discreta, la flora e la fauna che le caratterizzano come i fenicotteri, che per diversi mesi incantano fotografi, pedoni e automobilisti.

Infine Augusta dovrebbe puntare sull’organizzazione di eventi culturali come rappresentazioni teatrali, mostre fotografiche e artistiche, eventi folcloristici per preservare anche le tradizioni secolari della città tramandate fino ad oggi e anche eventi sportivi per stimolare i giovani e diventare  una città veramente VIVA.

Quindi, sì, credo si possa davvero investire su Augusta e che sia possibile renderla migliore.

Rileggendo ciò che ho scritto mi viene un sorriso perché so che, anche se non studierò qui, la vista del mare per me avrà sempre il sapore di casa. 

 

Chiara Passanisi VBL