Il fabbricante di lacrime di Erin Doom

Il fabbricante di lacrime è un romanzo scritto nel 2000 dalla scrittrice Erin Doom.

Il libro è ambientato in una piccola città del  Minnesota. La protagonista è Nica, una ragazzina con molte lentiggini e gli occhi di colore grigio. Nica vive in un orfanotrofio chiamato Grave. Qui i bambini vengono maltrattati, picchiati e chiusi in cantina. Le maestre sono molto severe, tanto che, prima di dormire, invece di raccontare belle favole o storielle, leggono  ai bambini storie lugubri e spaventose, come quella del fabbricante di lacrime, da cui prende il nome il libro.

Il fabbricante di lacrime è una figura misteriosa, vive in un mondo bianco e nero, abitato da persone senza sentimenti. Solo lui è capace di far emergere sentimenti tristi, negativi e di far piangere tutti, specie chi ascolta la sua storia.

Un giorno una coppia decide di adottare Nica, avverando così il suo sogno, ma insieme a lei adottano anche Rigel, un ragazzo che si trova con lei in orfanotrofio e che la odia. 

Solo Rigel, nell’orfanotrofio,  non ha mai subito molestia. E’ un ragazzino scaltro, intelligente, l’unico che sa suonare il pianoforte e per questo viene trattato bene.  Nica, ragazzina dolce e determinata, non lo sopporta, non lo vorrebbe mai come amico.

Arrivati ai diciassette anni Rigel e Nica vengono adottati entrambi dalla stessa famiglia e costretti, dunque, a vivere insieme. I rapporti tra loro non sono dei migliori, ma col tempo, i due iniziano ad avvicinarsi sempre di più. I loro alti e bassi saranno frequenti, ma fortissimo diviene il sentimento di profonda affezione che provano a vicenda.

Nica riesce a superare le paure che si porta dietro dagli anni tristi e difficili nell’orfanotrofio e, grazie all’aiuto di Rigel e dei suoi nuovi genitori, decide di denunciare la titolare del suo ex istituto per le troppe vessazioni subite. E’ disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.

Il romanzo insegna quanto sia importante condividere con gli altri le proprie emozioni e i propri problemi per potersi sentire “liberi”.   

Vanessa Soria