Un gremito gruppo di studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Amedeo Avogadro di Torino ha accolto in videoconferenza il criminologo Vincenzo Musacchio. Si è discusso di mafia e di mafiosità affrontando anche il tema delle infiltrazioni mafiose presenti in Piemonte e a Torino. Musacchio si è soffermato molto sul concetto di mafiosità e sulla multiformità del consenso mafioso. Ha criticato il controverso ruolo di numerose serie televisive sulla mafia, evidenziando come troppo spesso la presentazione dei capi e degli associati li faccia apparire come rispettati e vincenti. Questa realtà distorta ha contribuito a creare quello spirito imitativo che purtroppo affascina molti giovani. In Piemonte – ha aggiunto il criminologo – avete una forte componente della ‘ndrangheta che è presente ed è molto ben ramificata in tutte le province fin dagli anni sessanta. Opera in vari settori criminali: edilizia, prostituzione, estorsione, usura, traffico di droga e di armi, gioco d’azzardo, imprenditoria, pubblica amministrazione. Mi preoccupa molto il crescente consenso sociale verso le organizzazioni mafiose nelle zone in cui tali forme criminali sono presenti. Musacchio ha dato poi una spiegazione al tempo stesso interessante e preoccupante: “Le mafie sono sempre più vicine alle persone e ne ricevono consenso poiché riescono a dare risposte concrete ai bisogni della gente, soprattutto laddove lo Stato è latitante. Il Piemonte, e Torino in particolare, esprime un panorama criminale particolarmente complesso e articolato, caratterizzato dalla presenza di gruppi criminali autoctoni e di matrice straniera che coesistono con la ‘ndrangheta che resta il sodalizio mafioso più radicato e più potente. Avremo di che preoccuparci negli anni a venire se non si porrà un argine alle nuove metamorfosi mafiose. Musacchio ha terminato il suo intervento con un monito. A voi ragazzi dico: Studiate e seguite sempre i vostri sogni e le vostre ambizioni. Per combattere la mafia non è necessario diventare per forza magistrati o poliziotti, è sufficiente che ognuno di noi faccia il proprio dovere.
16 Gennaio 2024