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Il cuore solidale di Vasto: la bottega del commercio equo che lascia traccia

Tra un’insegna di legno e graziosi oggetti realizzati a mano, si viene accolti nella piccola Bottega Equosolidale “Mondo Alegre” nel centro storico di Vasto, un pittoresco negozietto, perfetto per regali unici e bomboniere.

Durante la Settimana della Scienza Ad/Ventura le classi del Polo Liceale Mattioli hanno avuto la possibilità di visitare la bottega e ascoltare le parole e gli insegnamenti del proprietario Lino Salvatorelli, presidente dell’ARCI di Vasto; il quale ha avuto il piacere di ascoltare le nostre domande e raccontarci la storia della sua bottega.

Questa bottega fa parte del mondo del commercio equosolidale, cos’è davvero? 

Il commercio equo è una forma di scambio commerciale che si differenzia dal tradizionale, ponendo l’attenzione sui diritti dei lavoratori. La priorità è garantire una giusta retribuzione per ogni forma di lavoro, infatti, le organizzazioni impegnate nel commercio equo si occupano della produzione, assicurando un compenso equo per consentire un elevato tenore di vita e rispettare l’ambiente, ad esempio, tutti i prodotti alimentari offerti sono biologici e privi di pesticidi.

Inoltre, a differenza delle trattative del commercio convenzionale, nel commercio equo solidale l’importo finale viene equamente suddiviso tra la bottega, l’importatore e i produttori. È importante notare che il prezzo iniziale è stabilito in modo che garantisca un adeguato tenore di vita ai produttori. Attualmente, il commercio equo solidale fornisce occupazione a 8 milioni di persone, rappresentando un modello di speranza per il futuro.

Come si rende possibile tutto ciò?

Il commercio equo solidale si realizza grazie alla generosità e all’impegno di cooperative e missionari, sia laici che non, operanti in attività di cooperazione e solidarietà nei paesi del terzo mondo. Queste figure individuano gruppi di produttori, artigiani o agricoltori e li coinvolgono nella formazione di cooperative, che poi segnalano alle centrali di importazione.

Le aziende di questi paesi spesso affrontano difficoltà finanziarie, soprattutto a causa dei debiti accumulati all’inizio dell’attività, rendendo necessaria la dipendenza dalle multinazionali per sopravvivere.

Invece, grazie a prefinanziamenti, i produttori del commercio equo ricevono sostegno finanziario da diverse fonti, come progetti di cooperazione regionali, organizzazioni non governative (ONG) e banche etiche. Queste ultime sono istituti bancari il cui scopo è ispirato a valori morali, civili e sociali. Ad esempio, organizzazioni come ARCI acquistano quote di Banca Etica che gestisce il budget. Esistono organizzazioni di primo livello, rappresentate dai produttori, di secondo livello, costituite da individui locali responsabili di coordinamento, packaging, esportazioni e comunicazione tra varie centrali (come Altromercato), e infine ci sono le botteghe, proprio come questa.

Com’è nata quest’attività e quali sono le motivazioni che vi hanno spinti a sostenere il commercio equo e solidale?

La risposta risiede nelle radici della nostra storia associativa e nella volontà di contribuire a un cambiamento positivo nel mondo del commercio. Fin dall’inizio, abbiamo abbracciato la missione dell’ARCI, partecipando attivamente a eventi culturali, tra cui concerti di giovani band emergenti e spettacoli teatrali, grazie alle quali abbiamo aperto gli occhi sul potenziale impatto positivo del commercio equo. Durante questi eventi collaboravamo con un negozio di Campobasso, ciò è stato determinante, ha ispirato in noi il desiderio di contribuire attivamente alla promozione della solidarietà e della giustizia economica, i sorrisi e la gioia che scaturiscono dall’aiutare le comunità locali e globali ci hanno motivato ulteriormente. Così, con il desiderio di tradurre questi valori in azioni concrete, abbiamo deciso di fondare la Bottega Equo Solidale “Mondo Alegre”.

Oggi, la nostra attività è molto più di un semplice negozio; è un punto di incontro di cuori generosi che desiderano contribuire a un mondo più equo. In questo viaggio, siamo grati per ogni sorriso e ogni momento di gioia che il commercio equo solidale ci ha permesso di condividere, ripagando ampiamente gli sforzi dedicati.

Dopo numerosi anni di lavoro, cosa vi lascia e cosa vi ha insegnato quest’attività?

Questo lavoro ha regalato esperienze profonde, permettendoci di immergerci nei vari progetti e di apprezzare il lavoro artigianale dietro ogni singolo oggetto. Con l’avanzare delle nuove tecnologie, purtroppo, abbiamo constatato una perdita significativa della manualità, un elemento essenziale per conferire unicità ad ogni prodotto.

Tra le soddisfazioni, rimangono impresse le partecipazioni alle fiere in Italia e soprattutto i viaggi effettuati per esplorare progetti, realtà e stili di vita dei produttori del commercio equo. Alcune visite, come quella in Messico, uno dei principali produttori di caffè, e nello Sri Lanka, con le sue vaste piantagioni di tè, hanno lasciato una traccia indelebile nei nostri cuori. Tuttavia, la gioia delle scoperte positive è stata spesso attenuata dalla cruda realtà delle grandi multinazionali, responsabili della trasformazione di interi territori e del deterioramento significativo della qualità di vita dei lavoratori, senza tralasciare lo sfruttamento di donne e bambini.

Praticare il commercio equo solidale, d’altra parte, ha favorito lo sviluppo di una profonda consapevolezza in questo settore, portando a volte a un sentimento di impotenza di fronte alle sfide ancora presenti.

Questi sono gli ultimi giorni di apertura della bottega, la cui chiusura è certamente una perdita per la città di Vasto. Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere un’attività di questo tipo? 

Il mio consiglio per tutti i giovani è di perseguire la propria vocazione con determinazione e di lottare instancabilmente per raggiungere i propri obiettivi. La mia personale esperienza, caratterizzata dall’alternarsi di diversi lavori, è stata fondamentale per prepararmi all’apertura di questa attività, affrontata con lo spirito giusto e una sana intraprendenza. Siamo disponibili per chiunque sia interessato, pronti a condividere le nostre esperienze.

Sia mia moglie che io guardiamo con entusiasmo a questi anni trascorsi e siamo grati per l’impatto positivo che la nostra piccola bottega ha avuto sulla città.

Grazie di cuore. Questa piccola bottega ha senza dubbio lasciato una traccia indelebile in questa città, e siamo fiduciosi che continuerà a farlo nei prossimi anni.

Grazie a voi!

Esplorare questa piccola realtà locale dedicata al commercio equo solidale si è rivelata una preziosa opportunità di ampliare i nostri orizzonti e accrescere la nostra consapevolezza. Ogni prodotto, ogni racconto dietro le sue origini è intriso di significato, e contribuisce non solo al sostegno di produttori etici, ma anche alla costruzione di un’economia più giusta e di un mondo che pone al centro i diritti di tutti. Conoscere e sostenere iniziative come questa ci spinge ad abbracciare la speranza di un futuro in cui l’attenzione ai diritti e alla sostenibilità guidi le scelte economiche, plasmando un mondo migliore per le generazioni future.

 

Giulia Piccirilli