Un gioiello noir targato Lansdale

“In fondo alla palude” è un romanzo di Joe R. Lansdale, pubblicato dalla casa editrice Einaudi nel 2000, di genere giallo, mistery e thriller.

Sono gli anni Trenta, quelli della Depressione. Harry e la sorellina Tom vivono nel Texas orientale, due bambini come tanti. Una sera vanno nel bosco, per cercare un luogo dove seppellire l’amato cane Toby. Trovano invece una strana radura di spine, e il corpo martoriato di una donna di colore. I fratelli scappano, e intravedono tra gli alberi una figura minacciosa e oscura, di cui tutti parlano, che tutti temono: il leggendario Uomo-Capra.

Tornati a casa Harry e Tom raccontano tutto al padre. Il padre Jacobs, essendo agente di polizia, decide di mettersi subito a indagare. Scoprirà presto che quello non è l’unico corpo ritrovato nella zona, e che altre donne sono state uccise con la medesima crudeltà. Molte sono donne di colore e su ogni cadavere è presente un pezzo di carta accartocciata. 

Il romanzo resta sospeso tra l’oscurità e le tenebre in cui pesa inquietante la leggendaria figura dell’uomo-capra. Nell’affannosa ricerca del colpevole si susseguono avventure, paure e brividi. In un crescendo di tensione, si sviluppa la caccia al killer, che finirà per segnare una tappa fondamentale anche nel percorso di crescita di Harry. 

Dietro la storia ci sono tematiche importanti, come quella del razzismo. Infatti, come sfondo ritroviamo i numerosi crimini del Ku Klux Klan.

L’autore immagina la realtà rurale nel Texas della Grande depressione e all’interno di questo mondo, solo apparentemente semplice, si cresce divisi in fazioni rigide e intransigenti. Nella contrapposizione tra la fetta moralmente inattaccabile e quella oscura rappresentata dalle feroci gesta del Ku Klux Klan, si inserisce lo sguardo di Lansdale a fotografare l’arcaica paura del diverso. Harry e Tom si trovano, loro malgrado, al centro di queste faide sociali in cui temerarietà, senso del dovere e consapevolezza di come gira il mondo adulto saranno fondamentali nel loro percorso di crescita, un percorso affrettato dagli accadimenti di cui saranno partecipi. 

La storia è narrata in prima persona da Harry che, ormai anziano e ricoverato in una casa di riposo, ricorda i singolari avvenimenti accaduti alla sua famiglia, quando era ancora ragazzino. Il racconto è interamente narrato in flashback, il registro è medio, il lessico colloquiale e la sintassi è semplice, ci sono molti dialoghi che accelerano la narrazione e tengono con il fiato sospeso; inoltre, con carattere diretto, incisivo, nostalgico e aggressivo, l’autore riesce a trasmettere al meglio il clima di tensione e di inquietudine degli avvenimenti.

Dati i numerosi temi che il romanzo tratta, penso che il libro sia molto adatto a un pubblico giovane. È un romanzo semplice, ma  coinvolge dall’inizio fino alla fine grazie alla sua scorrevolezza e alle descrizioni dei luoghi e dei personaggi. Essendo le descrizioni molto precise e dettagliate, rendono partecipare il lettore. E’ un romanzo di formazione poiché durante il racconto cogliamo l’evoluzione del protagonista che, affrontando le numerose avventure, si avvicina sempre  più al mondo adulto, dando l’addio alla sua infanzia, che non è più caratterizzata da mostri e creature inesistenti, ma dalla paura e dalle preoccupazioni che tormentano la sua esistenza.

 

  Alice D’Alessio