Un barlume annullato dal suo ciglio,
rivolto a colei che da scura anima
ogni speranza tramuta in lacrima,
ch’egli dall’occhio cupo estrasse artiglio.
Ardente effluvio scuote la mente mia,
dentr’un mare di specchi il tuo sguardo,
assai spero sia volto in mio riguardo,
che perso anch’esso, unico verso sia.
“Oh, pura Lachesi, tessitrice del
mio respiro, che venga a passar tra le
tue mani ancor per poco il filo mio.”
Di tutti gli arcani svelato egli sia
finché il verso del ciglio non comprenda,
che all’anima mia riposo non si dia.
Mario Varacalli, 3A Classico, Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)