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Intervista alla scrittrice Anna Tosone che al Mattioli ha presentato “Coro”

Nella mattina di sabato 10 febbraio, la scrittrice e Tenente di vascello Anna Tosone ha presentato il suo libro “Coro“,  nell’Auditorium del Polo Liceale Mattioli di Vasto. Abbiamo avuto l’occasione di rivolgerle alcune domande.

Il libro “Coro” è classificato con il genere narrativa per tutte le età, la storia raccontata, però, presenta elementi comuni sia alla fiaba sia alla favola. Lei a quale genere pensa che il racconto si avvicini maggiormente?

Si, come da voi intuito i due generi sono presenti entrambi nel racconto.

Si può riscontrare una morale?

Io penso che sia pericolosissimo, quando si scrive un libro, parlare di morale, nel senso che è bene che venga fuori dalla lettura ma non necessariamente bisogna scrivere pensando subito ad essa. Non voglio parlare di morale nel mio libro, ma come i desideri influenzino il nostro stile di vita.

Che cosa l’ ha spinta a scrivere un romanzo con questi personaggi e con questa ambientazione? 

La caratteristica lampante del libro è la coralità del romanzo, ci sono tanti personaggi che raccontano la storia della protagonista. Ho deciso di utilizzare questa tecnica narrativa dopo aver letto un libro narrato dal punto di vista di un cane. Il giorno dopo, con immenso stupore, guardavo i cani in modo diverso e cominciavo a pensare nella mia mente perché essi mi guardassero così e mi domandavo che cosa loro pensassero di me, fino a quando non mi sono resa conto che questa cosa stava sfiorando la follia. Da allora ho iniziato a parlare con tutto ciò che mi circondava e ho sentito il bisogno di sfogare il mio stato nella stesura di questo libro.

Ci può spiegare i livelli di significato?

Io penso che quando si scrive vengano in testa pensieri in modo inconsapevole. I livelli di significato per me sono tutti attorno ai desideri che sono importanti, perché capaci di orientarci e influenzarci.

Perché proprio le meduse hanno una funzione profetica? Perché proprio loro conoscono il passato, il presente e il futuro?

Per questi personaggi ho preso come riferimento letterario le streghe di Shakespeare. Mi sono immaginata queste ampolle viscide, in grado di sapere il destino delle nostre vite, che d’estate tendiamo a tenere lontane e a guardarle con curiosità.

Coro è completamente frutto della sua immaginazione o in qualche modo la rispecchia?

Si un po’ sicuramente mi rispecchia. In realtà mi sono accorta che quando scrivo penso a dei soggetti piccoli quali bambini o anche voi ragazzi poiché durante la crescita sono coloro che iniziano a capire come funziona il mondo e si affacciano alla vita adulta nonostante la loro ingenuità.

Il nome della protagonista e del libro stesso rievocano la rotazione del punto di vista usata per raccontare la storia. Come è nata l’ idea?

Nell’ accorgermi che su di me ha avuto una risonanza incredibile. È stata una prova per me stessa, difatti ho avuto a che fare con diverse stesure del testo: la prima presentava poche parole disegnate da un ragazzo di cui io ero innamorata; nella seconda ho deciso di escludere il ragazzo e scrivere in terza persona; nell’ultima ho inserito lo scatto mentale del mondo esterno e ne è uscito un romanzo corale. Tutto ciò è stato un vero esperimento tanto che avevo paura di cosa ne pensasse l’editore alla lettura.

Ogni personaggio che racconta la storia di questa bambina ha una personalità diversa. Si è ispirata a qualcuno a lei vicino o familiare per i caratteri degli elementi naturali personificati? 

No, non mi sono ispirata a persone da me conosciute. D’altro canto ho deciso di dedicare il libro a mia sorella poiché lei ha deciso di seguire le mie orme ed entrare in marina come Ufficiale Medico. Ad oggi, a differenza mia, non conduce una vita semplice e per questo ho sempre sentito la responsabilità di averla trascinata in questa faccenda. Perciò, come la bambina alla fine del libro si tuffa in mare, le auguro di buttarsi in un percorso di vita che non le ho tracciato io e che lei non conosce per darle un po’ di coraggio ad intraprendere una vita che potrebbe fare al caso suo.

L’ immedesimarsi in ogni essere vivente o elemento naturale cosa ha suscitato in lei? Vedere il mondo con gli occhi diversi lo reputa un modo per capire meglio la realtà che ci circonda? 

Si, sicuramente penso che per metterci nei panni degli altri e dell’ambiente è necessario imparare a vedere il mondo con occhi diversi. Potrebbe sembrare folle però un po’ di sensibilità si acquisisce e spero di trasmettere al lettore questa stessa sensibilità che ho percepito io. 

Nella storia la protagonista incontra un coetaneo di nome Mimmo della quale diventa grande amica. Ha anche lei incontrato nella vita una persona che ha ricoperto lo stesso ruolo di Mimmo?

Si, ho incontrato tantissime persone come Mimmo. Soprattutto persone che ci spronano ad essere quello che da soli non abbiamo il coraggio di diventare. Queste sono le persone di ispirazione per me.

Ha pensato a qualcuno in particolare per questo personaggio?

Si ho pensato ad una guida alpina di nome Fillo. É un mio amico ed è un pò simile a questo personaggio: molto attento, curioso verso la natura e sempre molto scientifico nel lavoro che svolge. 

Quanto è stata influenzata la scrittura del libro dalle conoscenze acquisite con il suo lavoro? 

Nonostante all’apparenza il mio lavoro non c’entri nulla con la mia passione, in realtà l’uno è il valore aggiunto dell’altro. In marina credo di dare un contributo diverso perché diverse sono le mie passioni da quelle degli altri. Nella scrittura conoscere bene questo mondo e avere una formazione scientifica mi ha dato un grande aiuto per la stesura del libro.

Cosa voleva veramente trasmettere al lettore con questo libro?

Credo che, con il senno di poi, questo libro possa trasmettere che i desideri hanno un effetto fortissimo su noi stessi e comportano una serie di emozioni nella vita. Allo stesso tempo ha dei risvolti sul mondo e sulle persone che ci circondano infatti il racconto presenta anche una morale ambientalista. Siamo in un periodo di scelte importanti per il nostro futuro e iniziamo a elaborare dei sogni in proposito. Ci chiediamo se anche da grandi si continui a sognare e fare nuovi progetti. La vita è un continuo orientarsi perché cambiano le persone che abbiamo intorno e con esse le realtà in cui ci vorremmo realizzare, i desideri ma per fare ciò è importante ascoltarsi.

Quali suoi desideri si sono avverati e quali ancora no?

Sicuramente pubblicare il libro e affacciarmi alla scrittura è un desiderio che ho appena avverato. Il mio desiderio attuale è un po’ di stabilità, ovvero, crearmi una bolla di amici, un posto dove vivere serenamente e stare bene.

Lei è stata una studentessa di questo liceo, cosa le ha lasciato questo capitolo della sua vita? 

Il liceo è stato un capitolo bellissimo della mia vita che mi ha lasciato delle amicizie importanti. Oltre agli amici, ho un ricordo stupendo anche degli insegnanti che mi hanno sempre appoggiato in questa mia passione e propensione alla scrittura.

Sharon Rubbi

Matilda Cinquina