Le lanterne di San Martino

La festa di San Martino è una ricorrenza che viene celebrata l’11 novembre. Questa data è anche conosciuta come “l’estate di San Martino”  perché, prima del cambiamento climatico, questa coincideva solitamente a giornate in cui l’autunno si faceva più mite e non era raro incontrare giornate molto soleggiate.

Chi era San Martino
Martino era un soldato arruolato nell’esercito romano.  Il padre, tribuno militare della legione, gli diede il nome di Martino in onore di Marte, il dio della guerra. 

In qualità di circitor, il suo compito era la ronda di notte e l’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni. Durante una di queste ronde avvenne l’episodio che gli cambiò la vita. Nel rigido inverno del 335 Martino incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.

San Martino, infatti, passò alla storia come l’uomo che tagliando il suo mantello in due parti ne regalò una a un pover’uomo per strada per farlo riparare dal freddo. Questo episodio lo colpì così tanto che decise di battezzarsi e diventare cristiano. Dopo vent’anni nell’esercito, a 40 anni, decise di lasciare la carriera militare e dedicare la sua vita alla fede e alla lotta contro l’eresia ariana. Dopo un periodo da eremita e da monaco, fondò un monastero e divenne vescovo di Tours dedicando la sua vita alla professione della fede. 

Perché si accendono le lanterne il giorno di San Martino?

Legata ai funerali del santo c’è una leggenda  della lanterna di San Martino e delle luci. Si dice che i fedeli accompagnarono la salma con luci e lanterne: da allora, soprattutto nei paesi del nord Europa, i bambini aspettano la notte di San Martino con una luce alla finestra, sia per ricordare il santo sia come buon auspicio di fortuna.  La luce della lanterna porta chiarezza nell’oscurità, è una metafora della luce interiore, una fiamma di carità verso il prossimo.
Abbiamo detto che i giorni precedenti e seguenti la data dell’11 novembre, sono noti come l’estate di San Martino, e sono spesso caratterizzati da bel tempo e tepore. In questi giorni si assaporano le prime castagne e il buon vino.
Nell’antichità invece era il momento in cui si dovevano pagare le tasse ai padroni. 

Un tempo i bambini, al posto delle  lanterne, usavano rape scavate con una candela accesa all’interno. Questa tradizione avrebbe portato alle zucche scavate per Halloween.
Oggi le lanterne sono di ogni tipo, soprattutto di carta colorata. Accendere le lanterne porta fortuna e bisognerebbe tenerla accesa tutte le notti fino a Natale per mantenere vivo il calore dell’estate. 

La lanternata nelle scuole Waldorf  

Nelle scuole Waldorf ( metodo Steiner) la lanternata è una bellissima tradizione, che i bambini più grandi aspettano con trepidazione mentre i più piccoli vedono dipanarsi davanti a loro la magia della preparazione e poi della celebrazione.

I bambini e i ragazzi cominciano con anticipo a preparare le lanterne, che differiscono da scuola a scuola, da classe a classe. La sera di san Martino ci si ritrova nel luogo prescelto (un bosco o un parco) che come caratteristica deve essere poco illuminato. Si parte in processione , di solito i bambini davanti con i maestri e dietro i genitori, intonando le canzoni per san Martino e le lanterne.

“Lanterna, che brilli, nella notte oscura, dimmi dove andare, dimmi dove andar, senza luce nel buio non posso restar…”

La processione si chiude in cerchio, condividendo il pane di san Martino alle uvette e la tisana calda. 


                                   Giulia De Simone