L’ippoterapia e una disciplina che si basa sul rapporto paziente-cavallo e favorisce la cura fisica e psichica della persona che la esercita.
L’ippoterapia si è sviluppata in Italia a partire dagli anni ’60, mentre nel mondo veniva già praticata intorno agli anni ’30. Attualmente viene praticata in 26 Paesi.
Il termine ippoterapia viene dal greco “huppos” (cavallo) e therapeia” (cura). E’ l’insieme di tecniche che prevedono l’utilizzo dei cavalli per migliorare lo stato di salute di un soggetto umano. Rafforza le ossa e la muscolatura, aumenta l’autostima e la sicurezza a livello sociale e aiuta a gestire lo stress. Praticarla è ottimale sia per gli adulti che per i bambini, specie se sono presenti differenti forme di disabilita psichiche o fisiche.
Azioni, come la pulizia del cavallo, vanno inoltre ad aumentare il senso di responsabilità nella persona. Infatti, accudire un animale, come appunto il cavallo, dà la possibilità al soggetto di prendersi cura di un altro essere vivente (come se un genitore si stesse occupando di un figlio).
L’approccio con il cavallo si stabilisce prima a terra e poi sopra, con la presenza di un istruttore per avere il controllo in sella e condurre l’animale in modo autonomo.
Parlando dell’ equitazione, si può dire che, nonostante sia uno sport non praticato dalla maggior parte della popolazione, negli ultimi tempi se ne sente parlare davvero molto.
Questa disciplina è totalmente inclusiva, infatti la troviamo non solo nelle Olimpiadi ma anche nelle Paralimpiadi. L’equitazione è uno sport dove si attivano tutti i muscoli del corpo e, sebbene le persone che non lo praticano pensano che faccia tutto l’animale, si sbagliano, poiché se non c’è il cavaliere ad avere il controllo, il cavallo farebbe ciò che vuole, rischiando di causare gravi danni al fantino.
Il consiglio che posso dare è di provare almeno una volta nella vita l’esperienza di andare a cavallo perché ne vale sicuramente la pena.
Federica Del Borrello