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Il Mattioli non ha paura di scottarsi – una splendida chiacchierata con Magda e Fabiola

Vi siete mai sentiti scomodi, fuori posto o semplicemente intimoriti dal vostro ambiente? Se la risposta è sì, avete mai sognato qualcuno che vi facesse sentire al posto giusto nel momento giusto? A noi è successo e abbiamo avuto tantissime “patate” pronte a tenerci per mano. 

In una società temibile come quella odierna, dove tutto sembra vacillante e giudicante, una realtà unica sul nostro territorio come Patate Bollenti è una boccata d’aria fresca.

Abbiamo avuto la fortuna di intervistare, o meglio, conversare con due molecole del collettivo: Fabiola Celenza e Magda Cicchitti.

Nella speranza di rivederle presto, soprattutto nella nostra scuola, ci teniamo a condividere con voi lettori le loro parole che riportiamo qui.

– Da cosa nasce il nome del vostro collettivo “Patate Bollenti”?

Noi ci occupiamo di argomenti che pare siano difficili da trattare, scottanti, appunto. Si fa un riferimento alla cosiddetta “patata bollente”: ci facciamo carico di questo calore ricercando e analizzando i problemi, senza lasciarci distrarre dalla superficie.

– Di cosa vi occupate di preciso e quali sono i temi che trattate?

Il nostro principale obiettivo è l’impegno per la giustizia sociale:  questo significa essere un collettivo femminista, che si batte per i diritti sociali di tutti gli individui e critica il capitalismo dilagante. 

Sogniamo una società orizzontale dove tutte e tutti possono partecipare attivamente e sentirsi parte di un progetto comune, per questo ribadiamo molto spesso il concetto di intersezionalità, alla base del nostro pensiero. 

Per Patate Bollenti, infatti, adottare un approccio intersezionale significa impegnarsi a considerare tutte le sfaccettature delle identità e delle esperienze delle persone, garantendo che nessuna lotta contro l’oppressione venga isolata o marginalizzata. Significa anche essere consapevoli delle dinamiche di potere intrinseche nella società, delle proprie posizioni di privilegio lavorando costantemente per decostruirle.

L’ottica intersezionale rende evidente come l’esistenza di una maggioranza che definisce una norma e, di conseguenza, la definizione di gruppi o identitá minoritarie, marginalizzati solo perché si discostano dalla presunta normalitá definita dalla maggioranza è, di fatto, frutto della cementificazione di un costrutto pericoloso e fallace. Noi ci battiamo per il riconoscimento, il rispetto e la difesa della irripetibile complessità di ogni individuo.

Visto da vicino, nessuno è normale. 

Nel concreto, perché immaginiamo sia importante dire anche questo, organizziamo festival, laboratori, partecipiamo ad azione di protesta e sensibilizzazione, come per esempio abbiamo collaborato con l’Abruzzo Pride e il CAV.

– Quanto, secondo la vostra esperienza, è importante coinvolgere i giovani e avvicinarli a temi sociali, di attualità, di politica?

È fondamentale. Non possiamo pensare di costruire il nostro futuro se i giovani non sono consapevoli di quello che accade. Patate bollenti nasce anche per questo, per avvicinare i ragazzi a questi temi, per dar loro modo di esprimersi liberamente e fare qualcosa per la comunità facendo gruppo con altre persone come loro.

– Che ruolo ha la scuola in questo?

La scuola in questo ha un ruolo chiave, perché è la prima istituzione che educa i ragazzi, che insegna la storia e il perché della nostra contemporaneità, contribuendo alla nascita di una prima consapevolezza.

A questo proposito vorremmo fare un piccolo spoiler: l’anno prossimo ci piacerebbe tornare nelle scuole per portare questa realtà tra voi per permettervi di toccarla con mano. Non possiamo dire di più, ma credo proprio che ci rivedremo.

Si è conclusa così, una bellissima chiacchierata ricca di riflessione.

Mai ci era capitato di soffermarci in maniera così concreta sui problemi reali che attanagliano la nostra società.

Rivolgiamo una sguardo speranzoso al futuro, cercando di scorgere cambiamento e nuova voglia di fare sentire la nostra voce. 

Magda, Fabiola, non vediamo l’ora di rivedervi!

Alessandra Masciantonio

Greta Di Segni