Quello che conta davvero

Ognuno di noi ha bisogno di credere in qualcosa, di avere qualcosa su cui poter sempre moralmente contare. Per credere in qualcosa è necessario apprendere dei valori, che con il passare del tempo diventeranno sempre più numerosi e di maggiore importanza.
La famiglia e la scuola hanno il compito di inniettarci, man mano che cresciamo, dei valori da apprendere e custodire con cura. Attraverso i valori possiamo scegliere in cosa credere. Tutti noi abbiamo un diverso modo di pensare e ragionare e di conseguenza crediamo in cose differenti dando la precedenza a certi valori che per noi sono fondamentali.
Come ho scritto precedentemente, con l’esperienza della scuola e grazie all’atmosfera familiare, impariamo molti valori. Tanto per fare un esempio, a scuola studiamo la storia e ciò ci dà una visione a tutto tondo riguardo quanto è avvenuto nel mondo prima di noi e quindi possiamo capire quali eventi e quali no valgono la pena di essere ripetuti. La scuola inoltre ci insegna, o almeno dovrebbe, a rispettare gli altri, ad esprimerci, a collaborare, a selezionare i nostri interessi, le nostre passioni, ciò in cui crediamo. A scuola viviamo una serie di esperienze che ci fanno capire che vale la pena credere in qualcosa. Avere qualcosa in cui credere, in fondo, definisce chi siamo. Un altro ruolo importante è quello della famiglia, che ci fornisce dei valori ai quali possiamo decidere di credere o no.
Nonostante io sia ancora molto giovane, ho un mio piccolo bagaglio di valori in cui credo. Fin da bambina i miei genitori mi hanno insegnato a rispettare le altre persone che mi circondano e ad avere un atteggiamento giusto nei confronti di tutti. Una cosa in cui credo molto è quindi il rispetto e di conseguenza la solidarietà.
Altre cose in cui credo sono l’amicizia, l’amore, l’educazione, l’istruzione, l’affetto, l’originalità, la spontaneità, l’umiltà, la generosità e molte altre. La maggior parte di questi valori li ho acquisiti col tempo attraverso varie esperienze che ho vissuto, mentre altri grazie all’educazione che mi hanno dato i miei genitori. L’educazione e l’istruzione sono due valori correlati ra loro poiché l’uno comprende l’altro. A scuola infatti ci insegnano l’educazione attraverso l’istruzione e il contrario.
L’amicizia, l’amore, l’affetto (anche familiare), l’originalità e la spontaneità dovrebbero essere valori alla base del modo di vivere di ogni essere umano. Ciascun uomo deve sapersi rapportare con le persone e ha il diritto di dare e di ricevere affetto da queste ultime; inoltre ognuno di noi deve essere se stesso e per noi stessi dobbiamo essere esattamente così come siamo, spontanei, senza omologarci alla massa: anche se questo sembra semplice e naturale, purtroppo non tutti riescono a restare se stessi senza farsi condizionare dagli altri. Avere una propria personalità è fondamentale, al contrario, essere una banale fotocopia di comportamenti stereotipati è inutile. Dovremmo essere tutti più spontanei e fare ciò che ci viene di fare sul momento, senza pensare troppo alle conseguenze.
Un valore in cui credo molto è l’umiltà. La persona umile, secondo me, è colei che, nonostante abbia mille motivi per i quali vantarsi, rimane indifferente, senza mettersi in mostra e senza credersi o mostrarsi migliore di altri. L’umiltà è in contrasto con gli atteggiamenti competitivi che spesso molte persone hanno in ambito scolastico e sportivo. Invece di frequente chi è umile viene messo in secondo piano da chi ha un atteggiamento altezzoso e presuntuoso. Nonostante questo continuetò a pensare che la persona umile avrà sempre più grazia di una presuntuosa e competitiva.
Quando sarò più grande e di conseguenza più matura vorrei interessarmi di più alla politica e all’attualità, così da poter avere nuove cose in cui credere. Certe volte mi chiedo se è davvero importante credere in qualcosa e mi rispondo con queste parole di Steve Jobs: “Dovete credere in qualcosa: l’istinto, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita”. Se tutti gli uomini seguissero questo principio, sarebbe già un ottimo punto di partenza per creare una società basata sui valori.
Emma Boschi – Classe 1G