Ragazzi rapiti su Marte! – Racconto

C’era una volta un ragazzo che pensava di fare qualcosa di inaspettato… era un tipo che leggeva tanto, Alfred, e aveva tantissime idee per la testa, così tante che a volte se ne lamentava. A lui piaceva tanto la scuola che frequentava, anzi andava fiero di essere uno studente della scuola astronomica e sognava un giorno di diventare un esploratore spaziale. Pensava però che i suoi genitori non glielo avrebbero permesso, ne era così tanto sicuro che a volte si metteva a piangere e si diceva: ”Non ce la farò mai a fare quello che voglio fare”.
Era molto bravo a scuola, un giorno un bullo lo vide scrivere qualcosa e cosi andò subito a rompergli le scatole, gli strappò tutti i fogli… Alfred si arrabbiò molto e così gli tirò un pugno… il giorno dopo il bullo non si fece vedere a scuola e lui pensò: ”Mi sa che ho fatto bene a reagire…”
Però quando entrò a scuola tutti lo guardavano male, perfino I professori. Un giorno il bullo andò da lui e gli disse: ”Sei stato coraggioso, ma non troppo. A domani”.
Il giorno dopo era venerdì e tutti erano contenti tranne il ragazzo che se n’era pentito di quello che aveva fatto e pensò; ”In fondo erano solo dei fogli inutili dove facevo dei disegnini…“
Il bullo venne da lui e gli chiese: ”Io ti chiedo scusa, mi perdoni?”
E Alfred rispose: ”Ti perdono, sì, anch’io mi scuso molto per il pugno che ti ho tirato in pancia, mi perdoni anche tu?”
E il bullo rispose: ”Sì, ti perdono anch’io”.
Alfred però gli disse: ”Come ti chiami? Vorrei non chiamarti soltanto bullo quando mi rivolgo a te…”
Il bullo rispose: “Io mi chiamo Samuel, e vengo dal Perù e vorrei imparare non prendere in giro nessuno”.
Alfred disse a Samuel: ”Ma le prof… meno male, non se ne sono accorte che non siamo entrati a scuola”.
Così iniziarono a farsi delle domande tra loro. Alfred chiese a Samuel: ”Tu perché sei venuto in questa scuola?”
Samuel gli rispose: ”Io sono venuto a questa scuola perché da grande voglio fare l’ astronauta e andare nello spazio, è il mio sogno. E non lo dire a nessuno, perché queste cose le dico solo ai grandi amici”.
E Alfred rimase sorpreso perché avevano lo stesso sogno e pensò: ”Se abbiamo lo stesso sogno potremo lavorare insieme”. Cosi disse a Samuel: ”So che non ti sembrerà vero, ma abbiamo lo stesso sogno e ho pensato se potevamo lavorare insieme e vivere una bella avventura. Che ne dici?”
Samuel gli disse: “È un’ottima idea, saremo I migliori astronauti di tutti i tempi”.
Così si informarono di più sul lavoro che volevano fare da grandi. Passarono due anni ed erano gia diventati maggiorenni, avevano vent’anni, si erano già laureati, erano contentissimi. Non vedevano l’ora di partire per lo spazio, e un bel giorno vennero richiamati dalla Nasa, dove avevano sostenuto entrambi un colloquio. Dopo tre mesi di addestramento erano partiti: il capo della Nasa aveva deciso di far partire loro perché erano risultati i più esperti di tutti gli astronauti presenti lì. Si divertirono molto in viaggio nello spazio. Loro erano diretti alla volta di Saturno, però si verificò un problema…. un motore gli si ruppe! Passarono sei mesi da quando erano partiti e finirono su Marte! Il capo della Nasa li chiamò e confermò ai due amici che si trovavano su Marte. I ragazzi videro dei Marziani che venivano verso di loro, e scapparono, ma i Marziani furono più veloci e li catturarono. I marziani li cacciarono in una cella e non erano gli unici! Con loro c’erano altri astronauti che nel passato erano caduti su Marte, che tra l’altro erano stati inviati sul pianeta rosso dalla Nasa. I marziani furono davvero molto cattivi quando presero Samuel e… dalla paura Alfred si svegliò, ed era ancora il bambino che sognava di andare nello spazio.
Ruben Espuna / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze