La Terra promessa

Sono circa sette anni che gli studenti dell’ITA Emilio Sereni, sede staccata di San Vito Romano, attendono un terreno “promesso” per la formazione pratica scolastica. Il D.P.R 275/99 recita: “ Il concetto del successo scolastico rimanda agli esiti degli studenti nel breve e medio periodo.  Tutte le componenti scolastiche e tutti gli ordini di scuola sono coinvolti nel raggiungimento di questo traguardo. Solidamente il successo scolastico è considerato un elemento importante per il successo formativo, un concetto più ampio che si riferisce al buon esito del percorso di formazione e che interessa il percorso di vita della persona, anche oltre l’esperienza scolastica, perché chiama in causa la sua capacità di realizzarsi.” Questo significa che la scuola deve garantire agli studenti il diritto allo studio e il successo che ne consegue. Anni dopo questo decreto nasce la sede staccata dell’ITA Emilio Sereni di San Vito Romano, in un territorio che ospita boschi di castagno,  di abete rosso e bianco e di circa venti differenti sorgenti naturali.  Proprio una di queste da origine al fiume Sacco, tristemente noto per gli alti livelli di inquinamento dovuti, tra i tanti fattori, all’area industriale di Colleferro. Nel 2009 nasce la prima classe e da allora gli studenti hanno la possibilità di studiare in un’area naturalisticamente ricca che permette all’istituto di essere un indispensabile centro di tutela ambientale. A limitare la capacità formativa della scuola c’è però la mancanza di un terreno scolastico che funga da azienda finalizzata alla parte pratica di ciò che i ragazzi studiano sui libri. Inizialmente erano stati stanziati soldi dalla provincia (le cui funzione sono state sostituite dalla Città Metropolitana) e successivamente revocati a causa del patto di stabilità. Si susseguono, in sette anni, le richieste alle autorità, gli incontri e le sollecitazioni necessarie a raggiungere questo obiettivo, ma invano, poiché la politica, a causa della burocrazia che la contraddistingue, a causa delle questioni a cui dà priorità, a causa degli iter legislativi che non aiutano, costringe i ragazzi del Sereni ad un impegno tanto ardimentoso da assomigliare sempre più ad una “guerra sociale” che non prevede resa, ma solo la voglia di riscatto dei propri diritti. “Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà” diceva Machiavelli. Se tutte le “parti”, dallo studente al più alto funzionario dello Stato, volessero raggiungere questo fine,  la concessione del terreno sarebbe già cosa fatta. La speranza è che le forse politiche si mettano in gioco e combattono al fianco del Sereni, importante risorsa per il territorio. Un antico  e saggio proverbio recita “Non basta andare al fiume con la volontà di pigliar pesci, bisogna andare con la rete e con l’amo”. Molto va fatto per garantire il successo scolastico di ragazzi che hanno dimostrato in tutti questi anni di aver compreso l’importanza di lottare per il proprio futuro.

Simone Cecconi 5Az