LA STORIA DEL GIORNALE

Il grande desiderio e i tentativi da parte dell’ uomo di raccogliere e diffondere notizie risale a tempi antichissimi. Gli antichi Cinesi, detti anche pionieri, per oltre quindici secoli, ebbero una specie di gazzetta detta GIORNALE DEL CELESTE IMPERO.
I Romani fecero importanti pubblicazioni per esempio: gli ANNALES MAXIMI, tavole esposte al pubblico dove i pontefici scrivevano, anno per anno, i fatti salienti accaduti nella Repubblica. Gli ACTA DIURNA erano altre pubblicazioni dove venivano esposti fatti politici e della cronaca urbana, che venivano diffusi nelle province e nei più lontani distaccamenti dell’ esercito.
In Europa, intorno al Quattrocento, nacquero pubblicazioni vendute al pubblico chiamate NOVELLE o AVVISI: erano raccolte di notizie che gli autori fornivano frequentando diversi ambienti, interrogando mercanti, pellegrini e soldati di ventura.
I primi giornali periodici nacquero verso la fine del Cinquecento, dopo l’invenzione della stampa. I più antichi di questi fogli sono quadernetti di 4-8 pagine con una xilografia (tecnica di disegno, che consiste nell’ usare una tavoletta di legno come matrice) nella prima facciata e nelle altre il racconto, in prosa o in versi, di un solo fatto notevole: religioso, politico o mondano. A poco a poco, aumentando le pagine e la varietà degli argomenti, si narravano i grandi episodi delle guerre frequenti, si parlava di feste, di prodigi, di vicende misteriose.
Alla diffusione di queste novelle a stampa ci pensavano i corrieri postali, viaggiatori di professione, che a loro volta raccoglievano su fogli di viaggio le notizie che apprendevano di tappa in tappa.
Ancora oggi molti quotidiani si chiamano “CORRIERE” (in Italia) e “POST” (nei paesi anglosassoni).
Si arriva finalmente alla stampa periodica, ad esempio gli almanacchi ed i calendari, che uscivano anche a date fisse, soprattutto in occasione delle fiere.
Nel Seicento, iniziarono i settimanali in vari Paesi d’ Europa, in Italia principalmente in Toscana ed in seguito a Roma, Rimini, Milano, Torino e Genova.
La rivoluzione francese segnò una tappa importante nella storia del giornalismo europeo: la caduta della Bastiglia rimosse tutti i divieti alla stampa posti da diverse corti e le “gazzette” si moltiplicarono eccezionalmente, diventando strumento di lotta politica. Da questo momento, l’abitudine a leggere il giornale si consolidò e non svanì più.

GAIA CIPOLLONI CLASSE SECONDA A