La bellezza, forza vana del tempo.

Ai giorni nostri, ormai, la Bellezza sembra essere scomparsa dalla nostra vita quotidiana. L’uomo contemporaneo ha iniziato ad avere la tendenza a sostituire lo stupore e la meraviglia provati davanti un qualcosa di concreto, lasciando il posto al disinteresse e al rumore, non solo banalizzando il Bello materiale, ma anche il Bello interiore che è presente dentro l’animo di ognuno di noi. Platone stesso, tramite il mito della biga alata, è riuscito a trasmetterci molto di più, noi giudichiamo la bellezza di una determinata persona basandoci sugli stereotipi di fisico, capelli, occhi, mani, imposti dalla società contemporanea, tralasciando però l’aspetto Bello che rende ogni individuo diverso da un altro, il suo carattere. Egli sostiene che la vista delle cose sensibili, provoca una gioia, e accende le nostre passioni. Lo sguardo verso questa bellezza, che può essere una persona, un’opera d’arte, un oggetto, fa sorgere in noi il sentimento dell’amore. La vera Bellezza se da un lato è un punto di partenza che aiuta l’uomo a meravigliarsi, a stupirsi per ciò che è bello, d’altro canto è un punto di arrivo che spinge l’uomo a vivere sereno nella Bellezza, divenendo con essa un tutt’uno. Molto spesso però, questa bellezza reale, tangibile, presente, viene minimizzata dal nostro atteggiamento effimero nei suoi confronti, di totale disinteresse, perché siamo troppo coinvolti dall’uso delle tecnologie, che ci fanno apparire bello un paesaggio allo smartphone ma non ci danno la possibilità di ammirarne uno vero contemporaneamente. È vero che non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace, ma se a noi giovani contemporanei piace di più un display di cinque pollici, piuttosto che una vastità di colori, giudicare una persona solo dal suo aspetto fisico piuttosto che capirne il carattere, allora caro ventunesimo secolo, la vera Bellezza è stata vissuta prima, non ora.

Ilenia Crispi IV A

Foto di Ivana Pantano IV A
La Bellezza è l’unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana.