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Gli studenti del Mattioli in barca a vela per apprendere tra mare, cielo e vento

Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.
Mark Twain

Il mare aperto e la vela regalano delle emozioni uniche e gli studenti del Polo Liceale Mattioli hanno avuto modo di scoprirlo in prima persona dopo aver avuto occasione, in tre diversi appuntamenti, di salire in barca a vela e apprendere i segreti che si celano dietro queste affascinanti imbarcazioni.

Infatti anche quest’anno è proseguito il già avviato progetto “Scienza dell’onda e della vela”, ideato dalla professoressa Rosa Lo Sasso e reso possibile grazie alla collaborazione del Circolo Nautico di Vasto. L’intento del progetto è quello di ampliare direttamente sul posto ciò che si apprende in classe: la vela è un modo per esplorare, per sognare, per scoprire, ma è anche un mezzo per approfondire e applicare nozioni di fisica, di chimica, di biologia e non solo.

Nel corso dei tre incontri, grazie alle spiegazioni e alle curiosità elargite dai soci del Circolo Nautico che hanno guidato le barche a vela salpate dal porto di Vasto, gli studenti hanno man mano familiarizzato con il gergo nautico, imparando le varie parti che costituiscono una barca a vela, come randa, genoa, boma, cima, scotta, winch, e osservando con i propri occhi il funzionamento e i vari procedimenti che permettono alla barca a vela di muoversi in mare anche senza motore. Procedimenti alla cui base si trova naturalmente la fisica, partendo dal celebre principio di Archimede, che, per quanto già conosciuto almeno dagli studenti più grandi, ha trovato spazio tra gli argomenti trattati.

Non c’è barca a vela che funzioni senza vento e infatti il vento è stato il fulcro di tutte le spiegazioni, partendo dalle differenze tra i vari tipi di vento, i nodi, le direzioni, fino ai modi in cui la barca e le vele prendono il vento e si spostano a seconda di esso, portando i ragazzi alla conoscenza di numerosi nuovi termini, fondamentali per coloro che vorranno poi proseguire la conoscenza della vela e del mondo nautico: fileggiare, orzare, poggiare, bordeggiare…  

Imparare è molto più semplice quando gli occhi sono deliziati dallo splendore del mare, i capelli sono spettinati dal vento, le narici sono inebriate dal nostalgico profumo di salsedine e l’unico rumore è il melodico sciabordio dei marosi, perché la vela è anche e soprattutto questo, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e rende coloro che la provano un tutt’uno con le onde e con il cielo che si fondono all’orizzonte. Nell’azzurro spicca la vela bianca e questa immagine resta impressa nella mente anche quando si scende a terra dalla barca, indimenticabile.

Simone Di Minni