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Riflessioni sull’atto di bullismo avvenuto in provincia di Napoli (Mugnano)

Qualche giorno fa a Mugnano , un paesino in provincia Napoli, è accaduto un fatto crudele e grave : un gruppetto di bulli ha inizialmente chiesto un accendino a Fabio, vittima del pestaggio e poi hanno cominciato a insultarlo e infine lo hanno picchiato a sangue provocandogli lividi e ferite. Il padre ha pubblicato su internet una foto del figlio pestato e dopo tre ore sono stati raggiunti trentaquattromila like e sono arrivati anche dei commenti nei quali alcune persone elogiavano il padre del ragazzo dicendogli di aver fatto bene a pubblicare la foto, mentre altre lo criticavano dicendogli che aveva sbagliato perché così ora i bulli si sentono “famosi” dato che sono apparsi sui social newtork. La professoressa Cerasoli ci ha chiesto la nostra opinione su questo gravissimo fatto. Alcuni miei compagni dicono che il padre ha fatto bene a pubblicare la foto perché tutto il mondo deve venire a conoscenza che il bullismo è una cosa orribile, mentre altri ragazzi hanno detto che il padre ha sbagliato perché doveva andare direttamente dai carabinieri e fare la denuncia, e subito dopo andare a casa di questi bulli e chiedere perché lo avessero fatto. La professoressa ci ha detto la sua opinione: lei pensa che il padre del ragazzo abbia agito bene nel pubblicare la foto del figlio pestato ma spera che lo stesso padre, prima di prendere una decisione del genere, abbia consultato il proprio figlio per vedere se anche lui fosse d’accordo. Io penso che quello che è accaduto sia un fatto gravissimo e che il bullismo si sta diffondendo giorno dopo giorno e sta diventando una piaga sociale. Se un ragazzo si permette di aggredire un coetaneo, secondo me, tutto dipende dagli adulti e in particolare dalla famiglia dove si cresce. I “grandi” dovrebbero controllare di più i figli e chiedere spesso se tutto va bene: in poche parole saper dialogare e confrontarsi.

Daniel Chini 2b I.C. Alberto Sordi