Violenza alle donne

E’ diventata ormai una “moda” maltrattare le donne, ritenute inferiori rispetto al sesso maschile fin dall’antichità. Infatti, è proprio dai tempi della Grecia, e ancor da prima che esiste questa ingiusta discriminazione: gli unici cittadini a poter partecipare alla vita politica erano, infatti, solo i maschi. Purtroppo, le donne erano costrette a stare in casa e potevano uscire soltanto se accompagnate da un maschio. Questa situazione si verifica anche oggi in molti paesi del mondo, dove le donne escono accompagnate solo da un uomo e sono costrette ad indossare un velo che “cancella” del tutto il loro corpo, compreso il viso. Inoltre, è da molti anni che si registra una sorta di violenza inaudita contro le donne, costrette a subire i più svariati tipi di abusi, fino alla morte, inflitta, molto spesso, in modo cruento e per futili motivi! Da una ricerca accreditata, emerge, infatti, che una donna su tre ha ricevuto qualche forma di abuso fisico sin dall’età di 15 anni. Addirittura vi sono delle ragazze che hanno vissuto esperienze di violenza fisica e sessuale durante l’infanzia ad opera di un adulto. Parlando di percentuali in modo più specifico, il 10% ha subito una violenza ed è stata vittima di comportamenti e di atti persecutori, come lo, stalking; il 5% è stato vittima di stupro. Inoltre, vi sono dei casi, in cui molte adolescenti hanno subito avance inopportune sui social network e hanno ricevuto messaggi con riferimenti sessuali espliciti. Una vera e propria emergenza, che, all’apparenza, sembrerebbe riguardare soltanto zone del mondo lontane da noi e, invece, ha luogo proprio a casa nostra, in Europa e in Italia, secondo i risultati dell’ultimo “Rapporto Violenza contro le donne”. Lo scopo è quello di avere un’idea precisa della diffusione del fenomeno, che spesso rimane nell’omertà colpevole e nel silenzio più assoluto. Infatti, il 67% delle vittime non ha sporto denuncia in caso di abusi da parte del partner. L’indagine della “FRA” mostra che la violenza fisica, sessuale e psicologica contro le donne è una violazione dei diritti umani diffusa in tutti gli Stati membri dell’UE e, proprio per questo, nessuno stato europeo può dirsi innocente e indenne da tale piaga. La Danimarca è la peggiore, con il 52% delle donne che ha subito violenza fisica, sessuale o psicologica sin dall’età di 15 anni. Secondo, triste posto per la Finlandia (47%). Segue la Svezia con il suo 46%. L’Italia, invece (magra consolazione), si piazza sotto la media europea: 27%; media che si attesta su una linea statistica del 33%. Uno dei problemi più gravi sono i danni psicologici irreversibili, che possono lasciare tracce e segnare per tutta la vita. Le donne intervistate dal “FRA” hanno raccontato di aver avuto una reazione emotiva di paura, di rabbia e di vergogna. I danni a lungo termine più ricorrenti sono: la perdita di autostima, il sentimento di vulnerabilità e l’ansia nevrotica e patologica. Inoltre, dai dati emerge che gli episodi di violenza sono più frequentemente perpetrati verso le vittime da parte del proprio partner, dal proprio convivente, rispetto a uno sconosciuto, sia perché, nel caso di violenza domestica, si tratta di episodi ripetuti in un arco di tempo abbastanza prolungato, sia per lo stretto contatto di gomito tra la vittima e l’aguzzino. I dati riportati nell’indagine “Violenza contro le donne” sono davvero tanti e riguardano svariatissimi aspetti del fenomeno. Se è vero, come ha ben affermato M. Heidegger, che la lingua è “la casa dell’essere” e lo specchio del vissuto, il fatto che in questi ultimi anni sia stato coniato un nuovo termine, quale “femminicidio”, la dice lunga sull’aumento a livello esponenziale di questo particolare, efferato ed odiosissimo crimine! Secondo me, questa situazione deve essere debellata al più presto, perché siamo tutti esseri viventi di pari dignità, che meritano di vivere una vita felice e serena; nel 2017 non dovrebbero esistere esseri umani di serie B. Penso che nessuno di noi vorrebbe mai subire queste atroci violenze, in particolare, proprio noi donne, che cerchiamo in tutte le maniere, col nostro modo di essere, di rendere più armonica e vivibile la vita stessa?

 

Alessia Scalogna IV B Liceo Scientifico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)