LO “SFIGO” FA IL BULLO, L’“AMIGO” FA SQUADRA

 

Laboratorio formativo 22 dicembre 2016 – Scuola Secondaria I grado Trivento 10:00- 13:00

Entusiasmo, coinvolgimento emotivo, interesse, curiosità. Queste e tante altre emozioni positive hanno animato i nostri studenti, rendendoli i protagonisti indiscussi del laboratorio “Lo sfigo fa il Bullo, l’Amigo fa squadra” in programma l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. È stata una mattinata davvero intensa e coinvolgente per i ragazzi,  tutta centrata sul binomio divertimento e formazione. Queste le due parole chiave dell’evento ma che ben riassumono anche il fine educativo perseguito dalla prof.ssa Paola Pinelli, Animatore digitale dell’Istituto, nel dar vita a questa giornata. Obiettivo prioritario è stato quello di sensibilizzare gli studenti a una riflessione sul fenomeno, tristemente attuale, del bullismo e del cyberbullismo attraverso, per l’appunto, lo svolgimento di attività che garantissero il suddetto binomio. L’itinerario didattico si è tradotto, pertanto, in due percorsi paralleli, uno inerente la parte educativa sulle tematiche relative al rapporto tra i giovani e i nuovi media e alla sicurezza in rete (affrontato in auditorium), l’altro, ludico, volto a veicolare i valori positivi dello sport, nello specifico di uno sport di contatto come il rugby, per combattere l’aggressività giovanile ed educare a sane dinamiche di gruppo (svolto in palestra). Volendo offrire un’azione didattica di massima efficacia, le diverse proposte formative sono state affidate a degli esperti, quali i docenti referenti del progetto “Generazioni Connesse”, prof.ssa ML. Campopiano e prof. M. Carlucci, e tre istruttori specializzati FIR della Delegazione Molise coadiuvati dal prof. Di Iorio, docente di ed. fisica della scuola nonché delegato regionale della Federazione.

Nel primo percorso, della durata di un’ora e mezza, l’utilizzo di più strumenti ha permesso di catturare totalmente l’attenzione dei ragazzi: si è passati dalla visione guidata di alcuni cortometraggi, relativi all’utilizzo esasperato e improprio della rete e ai comportamenti dannosi che ne conseguono, alla riflessione dei ragazzi avviata attraverso domande stimolo. Il tutto all’interno di un’atmosfera davvero suggestiva! Gli studenti, infatti, sono stati chiamati a rispondere anonimamente e a imbucare in dei box segreti le proprie considerazioni, che man mano venivano pescate, condivise e discusse.

Anche il secondo percorso, della medesima durata e svolto in parallelo, ha assunto i connotati di un’autentica lezione di vita. Dalle prime regole impartite dagli istruttori specializzati FIR i ragazzi hanno capito che per poter giocare a rugby bisogna superare il concetto di individualità per concentrarsi su quello di squadra. Lo spirito del rugby, il “tutti per uno”, è emerso in tutta la sua forza e si è posto, da subito, in antitesi a quella del bullismo, “uno contro tutti”. Un altro aspetto peculiare sul quale hanno puntato gli istruttori è stato quello dell’incremento dell’autodisciplina, effettuato attraverso giochi di incanalamento dell’aggressività basati sul contatto fisico. “Abbiamo affrontato il tema dell’aggressività – ha  commentato il prof. Di Iorio – non come fattore negativo, ma come fattore risorsa. Essa è insita in ciascuno di noi, quindi bisogna accettarla ma incanalarla verso una possibile situazione positiva, come un confronto sportivo”. Ed ecco che ancora una volta lo sport si conferma un prezioso strumento di aggregazione capace di tramettere agli studenti valori etici quali il rispetto delle regole, il rispetto dei compagni e, soprattutto, il rispetto di se stessi.

La referente Elisa Marianacci