Essere donna, viaggio nel tempo.

È un fatto storico che la società d’Israele fosse una società patriarcale, centrata sulla tribù familiare, la cui autorità indiscussa era nelle mani del vecchio capo famiglia e in cui le altre persone occupavano posti gerarchici ben determinati.

È pure vero che le donne in Israele contassero pochissimo. La donna Israelita non aveva una personalità giuridica, era in concreto sotto l’autorità maschile tutta la vita. Non poteva rendere testimonianza in tribunale, era sottoposta a divorzio senza poter tuttavia prendere lei l’iniziativa.

Di fatto le donne vivevano come proprietà dell’uomo capo della casa, separate nei momenti politici e sociali come pure nei momenti di culto.

Ma veramente le donne rimangono secondarie nella scrittura come voleva la società del tempo?

In classe, parlando del ruolo della donna nel tempo a partire dalla Bibbia, abbiamo scoperto che non è esattamente così. Le donne nella Scrittura sono protagoniste di rilievo, come gli uomini, basta solo leggere con attenzione.

Sono donne nostre contemporanee per le loro aspirazioni e i loro problemi, per le speranze e le ambizioni che le animano.

Tra le figure femminili che costellano le pagine sacre della Bibbia, emerge Ester per la fedeltà nei confronti del proprio popolo.

Cosa ha fatto di importante Ester?

Ester è un personaggio dell’Antico testamento e la sua storia viene raccontata dagli ebrei ogni anno in occasione della festa del Purim. Secondo il racconto, questa fanciulla, dopo la morte dei suoi genitori, fu affidata a Mardocheo. Ester rimase ubbidiente a suo zio anche quando, in seguito, divenne regina perché si fidava molto dei suoi consigli. Quando il primo ministro Hamman decise di sterminare tutti gli ebrei del regno, Ester, spinta da Mardocheo, nonostante fosse proibito con pena di morte accedere al re senza essere convocati, ebbe il coraggio, dopo 3 giorni di digiuno, di presentarsi davanti a lui. Rivelò senza timore la sua nazionalità e questa sua azione coraggiosa ribaltò la situazione a favore degli ebrei. Hamman fu giustiziato ed Ester divenne l’eroina che aveva salvato gli ebrei dalla distruzione. Ester appare nella Bibbia come una donna di grande pietà, caratterizzata dalla fede, dal coraggio e dalla risolutezza.

Tuttavia, nel corso dei secoli, le donne hanno dovuto superare difficoltà, ostacoli e pregiudizi, per riuscire a conquistare un ruolo nella società e per difendere, a volte, la propria dignità.

In antichità le donne vivevano in una condizione di sottomissione e inferiorità, di solito all’ombra dei mariti: per esempio, nella lontana civiltà egizia le donne godevano di un notevole prestigio ma mentre agli uomini era consentito avere più di una moglie, le donne erano punibili anche con la vita se tradivano il marito. Ad Atene solo i figli maschi potevano studiare mentre le figlie femmine venivano cresciute ed educate per diventare mogli e madri. Nell’antica Roma le famiglie erano fondate sull’autorità del padre, il “Pater familias”, che aveva un potere illimitato su ogni membro del gruppo familiare. Il padre decideva perfino con chi far sposare le proprie figlie, senza che fosse necessario il loro consenso: passavano dalla tutela del padre a quella del marito, occupandosi dei figli e prendendosi cura della casa. Addirittura, se non erano in grado di procreare potevano essere ripudiate dai mariti. Nel periodo più antico non avevano neppure un nome proprio ma solo quello gentilizio cioè quello della “gens” a cui appartenevano.

Nonostante siano passati migliaia di anni, le donne, in alcuni paesi, continuano a vivere in uno stato di sottomissione e devono fare ancora molta strada per poter essere considerate totalmente alla pari dell’uomo. Ci sono donne che, per povertà e arretratezza del loro Paese o anche per motivi religiosi, ancora vivono come secoli fa.

In realtà sembra quasi, a volte, che il mondo sia maschile: anche il linguaggio sembra essere stato creato apposta per gli uomini.

Si dice uomo per dire uomo o donna, si dice figlio per dire figlio e figlia. Persino gli eroi delle leggende sono maschi.

Per fortuna però le donne nel tempo hanno anche conquistato molti diritti con coraggio e con tenacia. E’ diventato normale vedere donne affermarsi e diventare famose in diversi campi: dalla letteratura all’arte, dalla scienza alla politica.

La prima grande conquista della donna avvenne nel 1946. Il 2 Giugno di

Inizia così la loro partecipazione alla vita politica del Paese e per la prima volta vengono riconosciuti alcuni importanti diritti come ad esempio quello dell’art.37 che stabilisce la parità di trattamento sul lavoro tra uomo e donna: per anni, il lavoro dell’uomo estato pagato più di quello delle donne, proprio perché ritenuto più importante.

Proprio perché sempre discriminate, la Costituzione si apre affermando innanzitutto il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini “senza distinzioni di sesso”, stabilendo che le donne, come gli uomini, possono avere un impiego negli uffici pubblici ed essere elette, partecipando attivamente alla vita politica del Paese.

In seguito le donne saranno protagoniste di tante altre battaglie in cui si sono battute con audacia ed ostinazione.

Sono molti gli esempi di donne coraggiose, donne che hanno lottato per i loro diritti, donne che hanno rischiato la loro vita per difendere un ideale in cui credevano.

Una di queste è Malala Yousafzai, giovane vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2014.

Era solo una bambina quando capì di doversi ribellare ai talebani che nel suo paese di origine, il Pakistan, proibivano alle bambine di andare a scuola. Le spararono, colpendola alla testa, per aver rivendicato in tv il diritto, anche delle donne, di frequentare la scuola. Queste le parole di Malala: “Prendiamo i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.

In alcuni paesi anche gesti semplici, quotidiani per noi scontati, sono stati ottenuti alzando la voce e lottando!

Manal Al-Sharif voleva guidare in un paese- l’Arabia Saudita- in cui le regole religiose lo vietavano, per questo motivo è stata arrestata più volte.

Manal Al-Sharif

Con il suo esempio tutte le altre donne hanno iniziato a guidare e a battersi per i loro diritti.

Quando tutto il mondo tace, anche una sola voce diventa potente”.

Il coraggio delle donne non è, però, soltanto, quello dei grandi gesti o delle grandi eroine ma anche quello di tutti i giorni e di tutte le donne che si fanno sentire, protestano, chiedono di essere ascoltate e aiutate, fuggono da mariti violenti o quello di mogli, figlie o compagne di uomini appartenenti alla mafia o alla camorra che decidono di denunciare per dare un futuro migliore a se stesse e ai loro figli. Donne che rischiano la vita, donne che sfidano i pregiudizi, donne che si battono per essere ascoltate!

  Giorgia, Giulia C., Francesca, M.Cristina, Silvia

          (VC San Giovanni Bosco, Isernia)