L’uomo col cappello
(sì lo chiamo cosi,
perché non posso dargli altro nome che questo)
era davvero molto strano:
sembrava quasi che lo indossasse con fierezza,
invece il suo cappello era vecchio
polveroso
sporco e
scolorito.
Aveva una faccia buffa,
quasi sembrava lo facesse apposta
di fare un’espressione così divertente:
il suo naso era come quello di una strega,
incurvato e pustoloso,
invece i suoi vestiti erano perfettamente
(quasi noiosamente) puliti ordinati
e ben sistemati.
Le sue scarpe erano vecchie e logore
dai tanti passi percorsi:
erano di cuoio con la punta sbiancata e graffiata
forse a causa di qualche urto.
Era in una fila – non saprei dire per cosa
ma posso ipotizzare -: magari voleva
il giornale
il caffè
uno spuntino o magari sono parlare con la commessa,
ma nonostante tutto e tutti lui era lì.
Olivia Ferraro – Classe 3D