La città antica va modernizzata?!

Sino ad oggi, molti dei progetti appoggiati dalla giunta Raggi hanno incontrato proteste e contrasti innegabili da parte dei cittadini. La difesa dell’ambiente e la lotta al mattone selvaggio sono bandiere del M5S, anche per questo gli elettori hanno scelto il movimento di Beppe Grillo, ma, con gli ultimi provvedimenti, il movimento sta tradendo la fiducia dei cittadini.

Da tempo, i giornali parlano del piano di costruzione del contestato stadio di Roma. Tutto è iniziato con un palazzinaro romano che aveva comprato per quattro soldi dei terreni in un’ansa del Tevere- che il Piano Regolatore destinava invece a Verde Privato Attrezzato-, con un finanziere americano che aveva voglia di fare una ricca speculazione a Roma con il pretesto dello stadio di una squadra di calcio e con una banca piena di debiti incagliati dal palazzinaro romano. A questi si era aggiunto il Sindaco di una Giunta, invischiata nella melma di mafia capitale, che aveva concesso al palazzinaro, al finanziere e alla banca un milione di metri cubi di cemento in un’ansa del Tevere.

Andatosene il suddetto Sindaco, la candidata Raggi, che aveva il favore dei cittadini, scriveva in campagna elettorale: “Moratoria delle previsioni di nuove espansioni per verificare le reali necessità e blocco delle edificazioni su aree a rischio idrogeologico e su quelle agricole”, e diceva: “Se vinciamo ritiriamo la delibera sulla pubblica utilità. Lo stadio della Roma si farà da un’alta parte, a tor di Valle c’è una speculazione edilizia e non ci sono le condizioni.”

Criticato poi l’accordo tra Comune, società e costruttore. L’intesa, infatti, prevede che lo stadio della Roma si farà a Tor di Valle e insieme a questo il Business Park. Un “progetto 2.0” come lo chiama la prima cittadina, che ha ricordato come la sua amministrazione si fosse impegnata a garantire “il rispetto delle norme e delle leggi. Avevamo detto che lo stadio si sarebbe fatto nel rispetto della legge e lo abbiamo ottenuto, grazie anche alla disponibilità della nostra controparte, ora alleata per andare avanti in un progetto eco-sostenibile e nell’interesse dei cittadini.”

Eppure, i cittadini nono sono affatto contenti. Ecco come risponde il IX Municipio nel Comitato ‘Difendiamo Tor di Valle’: “Abbiamo lottato con forze impari contro la Giunta di mafia capitale, lotteremo con uguale convinzione contro il Sindaco e la Giunta che hanno tradito il mandato ricevuto dai cittadini. Pretendiamo dal Sindaco Raggi e dalla sua maggioranza il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale!”

Ad opporsi al progetto non ci sono solo i cittadini, ma anche consiglieri del PD e del M5S, oltre ad esperti di urbanistica, che temono che il progetto abbia un impatto troppo elevato su un’area teoricamente protetta da vincoli naturalistici e che non tenga conto di interventi già previsti nelle zone limitrofe.

Lo stadio in questione non sarebbe poi l’unico: Roma ne avrà in tutto quattro, di cui uno diroccato, uno destinato a essere abbandonato e due costruiti in posti assurdi, mentre la città va alla deriva e annega nei rifiuti, nell’abbandono.

Centro Commerciale Maximo

 

L’oggetto di tutte queste costruzioni sarebbe la modernità. Eppure modernità non significa per forza cemento. Il IX Municipio sta già affrontando una polemica contro la costruzione del nuovo Centro Commerciale Maximo in via Laurentina, sebbene ormai tutto sembri essere stato confermato e il progetto avviato. Secondo i residenti, il Maximo e lo stadio non sono altro se non ‘inutili colate di cemento’.

Secondo i cittadini, se questa è l’idea del futuro di Roma che hanno i Cinque Stelle, la città antica si ritroverà presto immersa nel cemento, senza più luce che baci i sui incomparabili monumenti. I grattacieli, gli stadi e i centri commerciali potranno anche dare il senso del futuro, ma così perdiamo la nostra identità: Roma è la città antica e il suo simbolo è il Colosseo, non lo stadio.

 

di Chiara Freddi