Anime. Great Pretender, i motivi per guardarlo

Il 20 ottobre lo studio di animazione WIT Studio ha rilasciato l’ultimo episodio di “Great Pretender” sulla piattaforma streaming Netflix, riscuotendo un discreto successo.

Si tratta di una serie animata che si divide in quattro archi narrativi, distribuiti in 23 episodi, di 23 minuti ciascuno, e narra le vicende di Edamura Makoto.

Edamura è un ragazzo giapponese, che si guadagna da vivere facendo piccole truffe e furti assieme al suo compagno e mentore Koudo. Un giorno, il protagonista incontra un turista francese, Laurent Thierry, e quando prova a truffarlo scopre che si tratta di un truffatore di fama internazionale e si ritrova, suo malgrado, coinvolto in una serie di truffe con lui ed altri personaggi, tra cui Abigail Jones e Paula Dickens ai danni di boss mafiosi e trafficanti di vario tipo.

La nuova serie di WIT Studio si ispira alla più celeberrima serie di Lupin III, ma aggiunge un tono molto più adulto sia negli argomenti trattati sia nella caratterizzazione dei personaggi, molto più realistici, e per lo spettatore è più facile immedesimarci con loro.

La regia è davvero ottima, ogni scena è ben curata e tiene lo spettatore incollato allo schermo, suscitandone la curiosità e spingendolo a pensare a quale possa essere il prossimo piano dei protagonisti, per poi stupirlo con un piano molto complesso spiegato in modo eccellente.

Dal punto di vista tecnico WIT Studio ha fatto un lavoro egregio concentrandosi molto sui colori e sugli sfondi che fanno da location alla serie. Infatti, le città mostrate in “Great Pretender” diventano parte integrante della narrazione, soprattuto grazie a uno sfondo di pregio che caratterizza ogni arco narrativo in maniera molto precisa.

“Great Pretender” risulta in una serie action  molto piacevole ed intrigante ed è una visione che consiglio a tutti.

Andrea Martucci 3A