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Sexting: chi lo conosce da lontano non ci va d’accordo, chi lo pratica si

Vent’anni fa c’erano le molestie. Oggi c’è questo modo semplice per umiliare e punire le donne che non vogliono sottomettersi al controllo del maschio», sostiene Mary Ann Franks, professore associato di Legge alla University of Miami.

Sexting, un termine così sentito nominare e così tanto usato senza davvero saperne il significato.
Prima di tutto: cos’è il sexting?
Il Sexting è definito come lo scambio di messaggi e immagini a sfondo sessuale e la condivisione di immagini di nudo o seminudo nel web attraverso l’uso di smartphone o pc.
Nel 2017 il sexting viene definito come “normale” per i ragazzi di tutto il mondo, infatti in un’indagine di Associated Press e MTV su 1.247 intervistati di età compresa tra i 14 e i 24 anni risultava che il 13% delle donne e il 9% dei maschi avevano inviato una foto di nudo o un video di se stessi nudi o semi-nudi al proprio partner o ad uno sconosciuto flirtando sul web.
Come per tutti i cosiddetti problemi ci sono aspetti negativi e aspetti positivi.
La buona notizia è che il sexting sembra migliorare i rapporti.
La metà delle persone intervistate ha esplicitato di aver mandato o ricevuto alcune foto provocanti dal proprio partner.
Per le donne le esperienze di sexting sono quelle che finiscono peggio e fanno scalpore, però per coloro che hanno rapporti con persone conosciute o fidate, il sexting non è affatto dannoso.
Grazie a uno studio della Drexel University si è scoperto che più le persone sono dedite al sexting, più sono soddisfatte dei loro rapporti. Ma molto dipende dal fatto di essere veramente desiderato e a proprio agio con il proprio partner.
Vi mostro gli aspetti negativi grazie a questa testimonianza.
“Ero in hotel, una sera di un paio di anni fa. Uno dei miei tanti viaggi di lavoro. Avevo una storia, con uno che mi piaceva parecchio. Cominciamo a messaggiare, lui si eccita, mi dice fatti una foto, io rido. Mi ero pure comprata della biancheria particolare che pensavo di usare al mio rientro. Così mi faccio un selfie. Andiamo avanti tutta sera e io mi faccio uno shooting fotografico completo. Da quella volta è diventato un giochino ricorrente. Fatti una foto sotto la scrivania, mentre sei in ufficio. Vai un attimo in bagno, click, primo piano stretto. Cose così. Cose stupide. Poi la storia è finita. E lui ha usato tutta quella roba per farmi del male.
Prima mi ha minacciato. Poi mi ha detto di andare a guardare sui social, per fortuna non ho trovato nulla. Se dovesse uscire una cosa del genere sarei rovinata. Sono stata una stupida. E penso alle conseguenze sulla mia vita e sul lavoro.” (Articolo sul sexting del famoso settimanale Elle)
Lei è Linda, 38 anni ci racconta la sensazione di sentirsi minacciata e sotto ricatto.
Spero vi siate fatti un’idea personale su questo tema delicato, e ricordate di pensare dieci volte prima di cliccare invio.

Alice Vitaloni
ITE Enrico Tosi, Busto Arsizio